Per la società civile, l'accordo UE-Mercosur va fermato

Deforestazione in Brasile I popoli indigeni del Brasile sono tra i più colpiti dall'accordo UE-Mercosur. (© Paulo Fridman/Alamy Stock Foto)

26 feb 2021

Questa è la conclusione di Salviamo la Foresta al Parlamento Europeo, in una settimana con molte attività legate al trattato UE-Mercosur. Guadalupe Rodriguez, di Salviamo la Foresta/Salva la Selva, è intervenuta il 24.02.2021 in un dibattito sul Trattato UE-Mercosur alla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo (in videoconferenza).

La commissione per le petizioni ha la funzione di collegare i cittadini europei con le istituzioni. In questa sede Salviamo la Foresta/Salva la Selva ha consegnato la petizione che ha dato origine al dibattito: "Il trattato UE-Mercosur è una minaccia per le foreste ed il clima", rappresentando anche le oltre 385.000 persone che l'hanno firmata.

Durante la sessione di dibattito del 24 febbraio 2021, abbiamo avuto l'opportunità di esporre ai rappresentanti parlamentari europei e ai membri della Commissione Europea i principali argomenti contro la ratifica del trattato nella sua forma attuale, che chiediamo di fermare.

Gli argomenti principali sono relativi all'urgenza di fermare la deforestazione e la distruzione delle foreste e di altri importanti ecosistemi, da un lato e alla protezione dei diritti fondamentali delle popolazioni indigene e di tutte le persone il cui sostentamento dipende da questi ecosistemi. Esprimiamo anche la preoccupazione che le minacce che ecosistemi e popolazioni ad essi strettamente legate già affrontano si stiano acutizzando sotto il governo di estrema destra del presidente brasiliano Jair Bolsonaro - anche se abbiamo sottolineato che il problema è strutturale e risale ai governi precedenti. Inoltre, opponendoci al trattato, abbiamo richiamato l’attenzione anche sulla scellerata catastrofe climatica di cui lo stesso è artefice. Per questo, anche che l'Unione Europa non starebbe contribuendo ai suoi impegni per la salvaguardia del clima.

Abbiamo colto anche l'occasione per chiedere che la petizione si mantenga aperta presso questa Commissione, in modo che il dibattito permanga attivo.

Il rappresentante della Commissione Europea incaricato di rispondere, Paolo Gazotti, del Direttorato Generale del Commercio (DG TRADE), ha cercato di minimizzare gli argomenti da noi esposti suggerendo, tra le altre cose, che Bolsonaro è solo un “fenomeno momentaneo” e che l'accordo è in realtà tra governi di diversi paesi. A questo abbiamo risposto che la politica di tutti i governi brasiliani è basata sullo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali non solo in Brasile, ma in tutti i paesi del Mercosur. Abbiamo infatti replicato che ci sono molti altri biomi in Brasile e nei paesi del Mercosur che devono essere difesi dalla deforestazione, come il Cerrado, la Foresta Atlantica, il Pantanal (tra Brasile, Bolivia e Paraguay) e il Chaco in Paraguay.

L’incaricato della Commissione Europea nella sua replica ha anche sostenuto che al momento non ci sono tariffe per il commercio della soia – che viene usata soprattutto per essere trasformata in mangime per il bestiame da allevamento per la carne - e che con la ratifica del trattato la situazione rimarrebbe invariata. Allo stesso tempo, uno dei deputati che ha partecipato al dibattito, Jordi Cañas, ha messo in dubbio la relazione tra la deforestazione, l'importazione di soia dal Brasile ai paesi della UE e l'accordo UE-Mercosur. La nostra risposta a questa obiezione è che c’è una relazione direttamente proporzionale tra l’aumento delle esportazioni e del commercio e l’aumento della deforestazione per ricavare nuovi territori per coltivare prodotti e allevare il bestiame per la carne. A sostegno di ciò, si può citare uno studio scientifico della stessa Commissione Europea.

La petizione e le argomentazioni presentate sono state sostenute dagli eurodeputati verdi Anna Cavazzini, Thomas Waitz ed Eleonora Evi, che condividono ampiamente le nostre preoccupazioni sulla deforestazione, i diritti umani e il cambiamento climatico. Nel loro intervento, gli eurodeputati hanno anche confutato gli argomenti degli eurodeputati a favore della ratifica dell'accordo. Waitz ha obiettato che se i vincoli degli attuali trattati internazionali della Commissione non vengono rispettati, tanto meno si rispetteranno le condizioni non vincolanti di un accordo commerciale che non prevede salvaguardie o meccanismi sanzionatori. Da parte sua, Sira Rego, membro del gruppo di sinistra, ha messo in dubbio i benefici di questi accordi commerciali per alcune multinazionali, rafforzando le nostre argomentazioni. Ha anche enfatizzato la critica sulla “dittatura dei tribunali arbitrali” (tribunali privati che si trovano nei paesi di origine delle grandi compagnie per risolvere controversie commerciali) come unica sede nella quale risolvere eventuali controversie, che i paesi che sottoscrivono i trattati sono obbligati ad accettare. Rego, ha infine chiesto che le questioni ambientali rimangano all'ordine del giorno nella Commissione.

L'accordo che associa i paesi della UE e quelli del Mercosur è completo. La parte commerciale è di competenza esclusiva della UE ed è soggetta all'approvazione del Parlamento Europeo e dei leader della UE. Invece, la parte di ampia cooperazione richiede un processo di ratifica più lungo, coinvolgendo i parlamenti di tutti i paesi membri. Bruxelles sta studiando le modalità per giungere alla ratifica dell'accordo UE-Mercosur, nonostante l'opposizione della società civile europea e dei gruppi ambientalisti. Una modalità è quella di dividere l'accordo per accelerarne la firma. Ma c'è ancora molto da discutere.

Ciò che per noi è un risultato positivo è che la Commissione Petizioni PETI ha deciso di mantenere aperta la petizione chiedendo anche di farla avere anche ad altre commissioni come la Commissione per l'Ambiente, la Sanità Pubblica e la Sicurezza Alimentare (ENVI) e la Commissione per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale (AGRI) per chiedere il loro riscontro in merito. Alcuni degli eurodeputati che hanno partecipato alla sessione hanno evidenziato come la petizione di Salviamo la Foresta/Salva la Selva permetterebbe di mantenere attivo il dibattito in seno al Parlamento Europeo sull'accordo commerciale UE-Mercosur, qualcosa di non facile dato l’atteggiamento poco favorevole e trasparente che la Commissione Europea mantiene a questo proposito.

Vi manterremo informati e aggiornati.

Ulteriori informazioni:

Il discorso (della durata di 6 min) è disponibile in diverse traduzioni (da 13:55:20) a questo link: https://multimedia.europarl.europa.eu/en/committee-on-petitions_20210224-1345-COMMITTEE-PETI_vd 

 

Il testo è disponibile in:

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