Messico: la Foresta de Los Chimalapas si difende!

Un giaguaro nella foresta de Los Chimalaps Il giaguaro è il simbolo de Los Chimalapas, regione del Messico che ospita il maggior numero di esemplari (Foto: Mat Hayward) (© Mat Hayward / Fotolia)
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Tagliaboschi ed allevatori invadono e depredano la foresta de Los Chimalapas da decenni, uno dei polmoni del Messico. Gli indigeni Zoque, ai quali appartiene il territorio ancestralmente, si stanno mobilitando pacificamente per difenderlo. Per favore, firmate la petizione per sostenerli.

News e aggior­namenti Lettera

CA: Dott. Enrique Peña Nieto, Presidente del Messico; Dott. Gabino Cué Monteagudo, Governatore dello Stato di Oaxaca

“Fermate immediatamente le invasioni e gli invasori de Los Chimalapas, territorio ancestrale degli indigeni Zoques nel sud – est del Messico.”

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La bio - regione de Los Chimalapas si trova nel cuore dell’istmo di Tehuantepec, nel sud – est del Messico. I suoi due municipi di Santa Maria e San Miguel coprono 600 mila ettari, comprendendo la maggiore diversità biologica del Messico e Mesoamerica. Il territorio è proprietà ancestrale del popolo indigeno Zoque, discendente diretto della cultura olmeca. Questo territorio, che difende il popolo zoque, ospita almeno 146 specie di mammiferi, 140 rettili e anfibi, 316 uccelli e 900 farfalle, molte endemiche.

La madre terra non si vende! Si lavora, si protegge e si difende! Los Chimalapas organizza la sua difesa! Esigiamo che gli invasori e i tagliaboschi non attentino ai nostri Beni Comunali! Sono le principali rivendicazioni che hanno presentato gli indigeni zoque nella loro mobilitazione dei giorni scorsi in difesa della loro foresta ancestrale.

Da oltre 50 anni, questo ricchissimo territorio comunale è stato invaso impunemente iniziando da oriente, da tagliaboschi ed allevatori del vicino stato del Chiapas, il cui governo ha favorito l’invasione di terre e il conflitto. Le autorità federali del Messico e di Oaxaca non stanno facendo nulla di efficace al momento, per fermarli.

Questo conflitto agrario nel Los Chimalapas è ricorrente ed ha fatali conseguenze per le foreste maggiormente conservate e biodiverse del Messico.

Ci uniamo ancora una volta al popolo Zoque per esigere al governo federale messicano e al governo dello stato di Oaxaca azioni legali e politiche immediate ed efficaci per fermare la depredazione delle foreste comunali. 

Infor­mazioni

I conflitti agrari rappresentano, oltre alla deforestazione, l’allevamento estensivo, le monocolture industriali e il cambiamento climatico, grandi minacce per le foreste del Messico. Il governo federale messicano riconosce l’esistenza di diverse centinaia di dispute agrarie nel paese.

L’origine del conflitto agrario attuale nella Regione de Los Chimalapas risale a circa 50 anni fa, quando aziende del legname, con l’appoggio del vicino governo del Chiapas e con l’avallo del governo federale, si installano nella zona a oriente del territorio Zoque Chimalapa. Hanno installato 25 segherie che da 27 anni stanno sfruttando e saccheggiando 100 mila  ettari di foresta di pino e foreste di montagna.

Per nascondere questo saccheggio e gli interessi economici e politici illegittimi, hanno “creato” il conflitto ancestrale interstatale Chiapas- Oaxaca ed hanno fondato i primi ejidos (comunità) sulle terre comunali zoque, includendo contadini e lavoratori del settore del legname. Questa strategia di controllo territoriale si completa con il trasferimento ai territori comunali di chimalapas di famiglie indigene tsotsiles di un’altra regione del Chiapas, los Altos, sfollati a causa di conflitti interreligiosi o per carenza di terra.  In questo modo hanno creato un intenzionale, assurdo e tragico conflitto tra indigeni che vivono in condizioni precarie, zoques chimalapas e tsotsil, usato per coprire, in modo indisturbato, la depredazione dei beni naturali comuni, da parte dell’industria del legname – come in questo caso – allevatori, latifondisti e politici corrotti. Le invasioni dei terreni comunali sono state costanti, e si sono aggravate negli ultimi anni.

La popolazione indigena zoque sostiene che si trovava in quelle terre prima che gli stati di Oaxaca e Chiapas esistessero in quanto tali e chiede appoggio per continuare a difenderle e preservarle.

Secondo alcuni ricercatori messicani, il Messico ha perso in modo irreversibile il 95% delle sue foreste tropicali durante il XX secolo. Ne rimangono solo circa 2 milioni di ettari. Dei 65 milioni di ettari di foreste e boschi, il Messico ne perde annualmente circa 150.000 ettari, secondo le autorità, cifra che gli ambientalisti elevano a oltre 300.000 ettari. Una buona parte della superficie di foreste e biodiversità conservata si trova a Los Chimalapas. Il Messico è uno dei 15 paesi con maggiore biodiversità del pianeta. 

Ulteriori informazioni: 

Bolog de Los Chimalapas


Informazioni sul conflitto storico de Los Chimalapas

Lettera

CA: Dott. Enrique Peña Nieto, Presidente del Messico; Dott. Gabino Cué Monteagudo, Governatore dello Stato di Oaxaca

Come loro ben sanno, la regione de Los Chimalapas, Oaxaca, è la zona con la maggiore densità di biodiversità e il miglior stato di conservazione, del Messico e in Mesoamerica. Questo, grazie alla cosmovisione, lo stile di vita e la volontà di conservazione del popolo Zoque, abitante ancestrale di questo vasto territorio di 600 mila ettari.

Nonostante questo, da oltre 50 anni, la parte orientale del territorio comunale chimalapa viene invaso e depredato, si tratta di oltre 160 mila ettari di foreste e boschi, da tagliaboschi e allevatori provenienti dal vicino stato di Chiapas, sostenuti e appoggiati dal governo di questo stato.

Sappiamo inoltre che le comunità chimalapas hanno organizzato negli anni una storica, esemplare e risoluta mobilitazione pacifica, per fermare gli invasori, così come stanno facendo ultimamente.

In quanto rappresentanti dei vertici dei governi del Messico e di Oaxaca, sta a loro e nella loro volontà, agire prontamente e in modo efficace, al fine di prevenire e fermare queste invasioni, per evitare inoltre la creazione di un possibile clima di violenza sociale nella zona.

In quanto amante della natura e difensora/e dei diritti umani, vi chiedo di agire.

Distinti saluti

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