La comunità internazionale si preoccupa per il fiume Mekong

Salviamo la Foresta ha consignado la peticione per protegeré il fiume Mekong Elisa Norio, attivista di Salviamo la Foresta, ha consegnato la petizione alle ambasciate a Washington D.C. (© Rettet den Regenwald)

29 gen 2015

La petizione di Salviamo al Foresta “Il fiume Mekong è sinonimo di vita” esprime forte preoccupazione riguardo al progetto idroelettrico sul fiume Mekong, l’impatto sulla natura, il sostentamento e la sicurezza alimentare della regione circostante. La settimana scorsa abbiamo consegnato la petizione, esigendo ai primi ministri responsabili di fermare senza esitare la costruzione della diga.

Oltre 85.000 persone di tutto il mondo hanno firmato la petizione chiedendo di fermare il progetto idroelettrico Don Sahong sul fiume Mekong, nella regione a sud del Laos. Il 21 e 22 gennaio Salviamo la Foresta ha consegnato la petizione alle ambasciate di Laos, Cambogia, Tailandia e Vietnam a Washington D.C., pochi giorni prima della riunione tenutasi il 28 gennaio dai quattro governi, per definire la continuità del progetto.

“Il fiume Mekong è di importanza globale”, ha detto Guadalupe Rodriguez che ha coordinato la petizione di Salviamo la Foresta/Salva la Selva. “È una risorsa vitale per tutta la regione del Mekong, un’arteria del pianeta e per questo deve essere protetta e preservata. Con questa petizione, la comuntà internazionale esprime la propria opposizione nei confronti della diga di Don Sahong e dimostra ai líder del Mekong che il mondo rimane vigile”.

La diga di Don Sahong è la seconda delle undici pianificate nel basso Mekong, situata a meno di due chilometri sopra il confine con la Cambogia, in un’area critica e unica del Mekong, rinomata per la sua grande biodiversità e la varietà di specie di pesci. Se si costruirà la diga di Don Sahong, i principali canali, che i pesci usano anualmente per la loro migrazione, verranno bloccati. Questo comprometterà seriamente l’attività della pesca delle comunità tradizionali, pregiudicando la loro sicurezza alimentare e il sostentamento di migliaia di persone. Il progetto minaccerà anche la sopravvivenza di una delle ultime colonie di delfini irawandi, il cui hábitat si trova proprio in prossimità dell’eventuale diga.

La diga di Don Sahong ha scatenato numerose critiche – anche tra i governi di Cambogia, Tailandia e Vietnam, che hanno espresso preoccupazione per gli impatti transfrontalieri del progetto, richiedendo quindi la realizzazione di ulteriori studi di fattibilità.

“La comunità internazionale è molto preoccupata per la possibile realizzazione della diga Don Sahong” ha detto Elisa Norio, attivista di Salviamo la Foresta consegnando la petizione. “Vi chiediamo di riconsiderare la vostra posizione e di pensare ad un futuro sostenibile per il fiume Mekong ed i suoi abitanti”.