Sospensione giudiziaria parziale del progetto "Tren Maya"

Uno striscione " No al Tren Maya" Una riunione di ambientalisti che si oppongono al progetto "Tren Maya" in Chiapas - Messico (© Desinformémonos)

18 gen 2021

In Messico, gli attivisti del gruppo Equipo Indignación hanno annunciato che una giudice ha concesso la sospensione definitiva di una porzione del progetto "Tren Maya" che passa sui territori degli indigeni Ch'ol del Chiapas. Il gruppo spera che la sentenza costringa la magistratura federale ad analizzare il progetto tenendo conto delle rivendicazioni di questa comunità.

Il gruppo Equipo Indignación ha spiegato che con questa sospensione, il Fondo Nazionale per la Promozione del Turismo (Fonatur) e le aziende che hanno vinto la gara d'appalto per il progetto in questa area hanno l'obbligo di "interrompere tutti i lavori corrispondenti a qualsiasi opera diversa dalla manutenzione dei binari esistenti", fino a quando la azione di tutela presentata dalle comunità il 7 maggio 2020 "non sarà risolta in modo definitivo". Diverse comunità hanno già ottenuto in precedenza la sospensione del progetto "Tren Maya", insieme  a Palenque, Calakmul e a Campeche. La Commissione Nazionale per i Diritti Umani (CNDH, acronimo spagnolo) ha inoltre emanato misure precauzionali a favore delle comunità interessate dal progetto.

Una giudice del tribunale federale dello stato del Chiapas nella sua pronuncia ha preso in considerazione anche i pericoli attuali rappresentati dalla pandemia di coronavirus (Covid 19). Oltre alle violazioni del diritto alla salute, vengono segnalate anche le violazioni dei diritti delle comunità indigene e l'impatto ambientale.

I processi giudiziari hanno evidenziato molteplici violazioni della legge, contraddizioni e falsità nella realizzazione del progetto da parte di FONATUR, l'ente nazionale responsabile della realizzazione del progetto. Inoltre, sono state segnalate irregolarità nell’offerta della gara di appalto.

Oltre a quanto sostenuto in diverse occasioni dalle comunità locali sempre più colpite, organizzazioni ambientaliste, la comunità scientifica e archeologi, uno studio del Consiglio Nazionale della Scienza e della Tecnologia pone in discussione la fattibilità sociale e ambientale del progetto che mette a rischio le Aree Naturali Protette, alcuni Siti Patrimonio dell'Umanità, le Aree Terrestri Prioritarie e le Aree Idrologiche Prioritarie con porzioni di foresta, zone umide e mangrovie.

Il "Tren Maya" è il progetto di punta del presidente messicano Andrés Manuel López Obrador. Sorprendentemente, non è prevista una procedura obbligatoria per valutare l'impatto ambientale per questo tipo di progetti. L'iniziativa implica una mancanza di garanzie rispetto ai diritti della popolazione in generale e delle popolazioni indigene in particolare, storicamente svantaggiate e non coinvolte nella pianificazione di grandi progetti infrastrutturali, tanto meno consultate attraverso organi realmente rappresentativi.

La mancanza di trasparenza è stata una costante durante tutto il processo di pianificazione e si sono svolti incontri in cui non sono state fornite informazioni chiare ed esaustive sui diversi aspetti fondamentali che avrebbero poi avuto un impatto sulle comunità, come l’esatto percorso ferroviario, i termini della nuova ubicazione per le comunità espropriate dei loro territori, la gestione del territorio e l'accesso ad esso. Inoltre non sono chiari gli impatti del progetto in relazione ai benefici, il funzionamento finale del "Tren Maya" e dei progetti economici che lo accompagnano, il volume di turisti che circolerebbero, oltre alla mancanza di un'informazione fondamentale: chi trae i maggiori benefici dalla gestione di progetti che sono pianificati e commercializzati da grandi consorzi di imprese.

Inoltre, è evidente, ancora una volta, la mancanza di attenzione nei confronti di una società interculturale con bisogni differenziati e modalità diverse di intendere l'identità culturale, lo sviluppo ed il progresso. Commercializzare il patrimonio culturale e fornire pochi posti di lavoro precari e mal pagati, senza garanzie o copertura sociale, non costituisce un progresso sociale per le regioni che ospiteranno il progetto.

Nonostante l'esistenza di diversi provvedimenti giudiziari che ordinano la sospensione delle attività legate al progetto, il presidente ha dato il via ai lavori, e nel bel mezzo della crisi del coronavirus. La situazione sanitaria rende difficile sia l'accesso alla giustizia che l'esecuzione di ordini giudiziari già emessi. Non è tantomeno facile, al momento, realizzare campagne di informazione e di divulgazione a livello locale.

In una conferenza stampa, il presidente López Obrador ha dichiarato che la maggior parte del progetto è già stato completato, e che i lavori attuali riguardano solo la manutenzione delle traversine ferroviarie. Il presidente, ha inoltre criticato gli ambientalisti, che secondo lui in passato non avrebbero detto "nulla sulla deforestazione" causata da altri governi, e che "nella zona non c'è più la foresta di Lacandon" ma solo "piccole aree ancora intatte e adiacenti alle zone archeologiche".

In risposta alle molteplici richieste di sostegno ricevute dal Messico, Salviamo la Foresta ha divulgato il caso del "Tren Maya" a livello internazionale, evidenziando in particolare i pericoli ad esso collegati soprattutto per le foreste e per le popolazioni indigene che vivono nel territorio interessato. Attraverso la petizione "Il Treno Maya devasterà la foresta in Messico"  sono state raccolte oltre 200.000 firme che sono state consegnate alle autorità messicane l’8 giugno 2020, in concomitanza con l'avvio dei lavori. Ad oggi, non abbiamo ricevuto risposte significative da parte delle autorità, al di là di semplici conferme di avvenuta ricezione. Nel mentre, continuiamo ad aspettare mentre celebriamo questo successo giudiziario delle comunità colpite.

La petizione si fonda sulla chiara volontà di buona parte della popolazione e società civile messicana di dare battaglia legale e politica per rendere effettivo il proprio diritto a preservare il territorio e l'ambiente a discapito del progetto "Tren Maya".

Ciò che la società civile messicana chiede all’ente nazionale per il turismo del Messico e al presidente López Obrador è di dare inizio ad "un procedimento in cui si possano ascoltare le richieste, i punti di vista e le esigenze delle comunità indigene, degli accademici e dei diversi collettivi che hanno espresso la loro opposizione al progetto "Tren Maya", in modo tale che si generi un processo veramente democratico nella definizione della politica di sviluppo delle comunità e dei popoli".

Ulteriori informazioni a questi link (in spagnolo):

Carta del ChuunT’aan de mayas yucatecos al Presidente López Obrador 

Comunicado sobre el proyecto Tren Maya en el marco de la visita presidencial para su promoción

Informe descargable: TERRITORIOS MAYAS EN EL PASO DEL TREN: SITUACIÓN ACTUAL Y RIESGOS PREVISIBLES 

Juez concede suspensión definitiva del Tren Maya a indígenas Ch’ol en Chiapas