Papua occidentale: migliaia di ettari di foresta pluviale salvati dalla palma da olio!

Una protesta a Papua: Proteggiamo la foresta - la foresta ci protegge Proteggiamo la foresta - la foresta ci protegge! Un indigeno papuano protesta contro la deforestazione selvaggia (© Pusaka) Un fiume serpeggia nella foresta pluviale Papua ospita le ultime grandi aree di foresta pluviale intatta nel sud-est asiatico (© Richard Mahuze) Il villaggio di Wambon nel distretto di Boven Digoel, provincia di Papua, Indonesia. Prima arrivò la strada, poi i taglialegna e infine lo sfruttamento delle risorse naturali. (© Pusaka)

13 set 2021

Nella parte occidentale di Papua l’operato di decine di compagnie di olio di palma è sotto scrutinio. 14 aziende si sono già viste revocare i loro permessi, e sarà lo stesso per altre 24. Più di un quarto di milione di ettari di foresta pluviale saranno salvati. Questo è il grande risultato ottenuto da comunità indigene che lavorano insieme alle autorità e alle organizzazioni ambientali.

Con l'appoggio delle organizzazioni EcoNusa e Pusaka, partner di Salviamo la Foresta, le comunità indigene sono riuscite a far si che il governo mettesse sotto scrutinio i permessi delle piantagioni di palma da olio nella parte occidentale di Papua.

La parte occidentale di Papua è una provincia indonesiana sull'isola della Nuova Guinea. L'Indonesia comprende un'altra provincia chiamata Papua. Nell'est dell'isola si trova lo stato di Papua Nuova Guinea. 

Ad oggi, 14 permessi di grandi compagnie produttrici di olio di palma sono stati finalmente revocati. Presto, verrà presa una decisione per altre 24 aziende. La superficie di queste concessioni è di 293.213 ettari - più di tre volte le dimensioni della città di Berlino! Gran parte di questi territori sono coperti da foresta pluviale intatta, che ospita innumerevoli specie animali come gli uccelli del paradiso e i canguri degli alberi  e rappresenta il sostentamento per diverse comunità indigene.

 Dopo numerose proteste degli abitanti, campagne nazionali e internazionali, indagini, il governo della parte occidentale di Papua ha finalmente avviato un'indagine approfondita. L’indagine conta sull’assistenza dall'agenzia nazionale anticorruzione KPK e dalle organizzazioni della società civile. Si stanno esaminando i permessi di 38 corporazioni presenti nella Papuasia occidentale e di altre decine nella provincia di Papua.

Il risultato: sono state rilevate numerose irregolarità, per esempio la sovrapposizione di permessi di autorità e funzionari diversi. Spesso i permessi sono scaduti o in parte mancano. Il risultato iniziale è impressionante. Le concessioni per coltivare piantagioni di palma da olio sono state ritirate a 14 aziende. Sono in corso procedimenti contro altre 24 compagnie produttrici di olio di palma per altre violazioni amministrative e legali.

Il ritiro dei permessi è arrivato dopo anni di battaglie legali e manifestazioni pacifiche delle comunità indigene per rivendicare i loro diritti forestali e difendere i loro territori contro le compagnie che gestivano le piantagioni di palma da olio. Per esempio, il 20 maggio 2021, oltre 200 residenti indigeni hanno protestato contro le compagnie di palma da olio davanti alla residenza ufficiale del capo del distretto di Sorong, chiedendo al governo di stabilire criteri più rigidi per le licenze.

"Oggi, noi della comunità indigena Tehit veniamo qui perché rifiutiamo le compagnie di palma da olio", dice la leader della protesta Yuliana Kedemes. "Non permettiamo loro di venire qui perché ci chiediamo, dove vivranno i nostri figli e nipoti in futuro? Quindi chiediamo al governo di revocare i permessi per la coltivazione di piantagioni di palma da olio".

Il nostro partner Pusaka accoglie la decisione del governo provinciale come un passo importante del percorso verso il riconoscimento dei diritti dei popoli indigeni di Papua. "Revocare le licenze delle imprese è il giusto passo legale per porre fine alle ingiustizie sociali ed economiche e restituire i diritti forestali agli abitanti ancestrali, perché solo loro garantiscono la conservazione della foresta utilizzandola in modo sostenibile", afferma Pusaka.

Dopo la revoca delle concessioni, i diritti di utilizzo di queste foreste devono tornare nelle mani delle comunità indigene, e questo deve avvenire rapidamente. Le ONG temono che nuove compagnie ottengano nuove licenze per queste aree - per esempio nel settore minerario.

Attualmente, tre compagnie produttrici di olio di palma hanno intentato una causa presso il tribunale amministrativo di Jayapura contro il ritiro delle loro licenze. Qui, il capo del distretto di Sorong sta attualmente difendendo i diritti della sua stessa gente.

La decisione storica suscita speranza: "Speriamo che in futuro il governo provinciale della parte occidentale di Papua fermi la deforestazione e si concentri solo sullo sviluppo economico che preservi la foresta con le sue risorse naturali e rispetti gli abitanti", dice Franky Samperante di Pusaka.

Dopo questo risultato a favore della foresta, è importante che i diritti forestali dei popoli indigeni siano ufficialmente riconosciuti. Perché solo questo può proteggere le foreste dall'essere cedute alle imprese. La concessione di permessi per implementare piantagioni di palma da olio significherebbe: deforestazione di grandi aree, dai 35 ai 95 anni di spargimento di erbicidi velenosi, danni ambientali e perdita di molte specie. Soprattutto nelle foreste di Papua, la maggior parte delle specie sono ancora inesplorate.

Nella vicina provincia di Papua, si stanno esaminando 58 aziende di palma da olio. Ci saranno sanzioni contro 35 di queste, se le autorità e i tribunali seguiranno i suggerimenti della Commissione anticorruzione e delle ONG. Ora aumentano le speranze che il governatore di Papua provi a fare lo stesso. Mezzo milione di ettari di foresta pluviale verrebbero così salvati dalla deforestazione.

Questo risultato dimostra che l’organizzazione di campagne in difesa delle foreste e dei loro abitanti porta a grandi traguardi quando tutti si uniscono.