La foresta di 700 elefanti è stata salvata!

Elefante mentre mangia Gli elefanti pigmei erano gravemente minacciati a Sabah (© Bas Leenders CC BY SA 2.0)

12 mag 2017

A Sabah, l'habitat di 700 elefanti era in pericolo. Ma la pressione internazionale li ha salvati. Il governo malese ha fermato il devastante progetto che prevedeva la costruzione di un ponte e di una strada.

Per un anno, gli ambientalisti hanno manifestato e discusso opponendosi alla costruzione del ponte e della strada che avrebbe attraversato le riserve naturali uniche ad est dello stato malese di Sabah. Il progetto sarebbe stata la condanna a morte della foresta più biodiversa del Borneo. Con una mossa repentina, il primo ministro Musa Aman, ha fatto marcia indietro. A questo successo hanno contribuito anche le 237.000 firme raccolte da Salviamo la Foresta.

Questa è un’ottima notizia per gli elefanti pigmei di Sabah, tanto che è stata annunciata durante una cena a Londra: "Il primo ministro ha esaminato gli argomenti di tutte le parti ed ha deciso che il ponte non verrà costruito sul fiume Kinabatangan". Ha detto il direttore del Dipartimento Forestale di Sabah, a nome del suo superiore, il 19 aprile, prima che i partecipanti alla conferenza South East Asia Rainforest Research Partnership.

La notizia si è diffusa rapidamente da Londra in tutto il mondo, per la gioia e il sollievo di ambientalisti e scienziati consapevoli più di altri che evitare la costruzione del ponte consentirà la preservazione di un paradiso: le foreste tropicali del Sabah orientale. Qui, le foreste crescono da 130 milioni di anni, e con i loro alberi giganti sono tra le più antiche foreste del mondo, ricche di biodiversità e di specie animali e vegetali rare come in nessun altro luogo del Borneo, la terza isola più grande del pianeta. Elefanti pigmei, oranghi, scimmie proboscide, maki, loris lento, pangolini, buceri e la lontra dal naso peloso sono riusciti a sopravvivere - e, forse, qualche esemplare di rinoceronte del Borneo, ormai estinto a Sabah.

"Il regalo di Sabah alla Terra" - così si chiama la superficie di foresta protetta attorno a Kinabatangan. E ' la dimora di alcuni degli elefanti pigmei che hanno bisogno della foresta vergine e del fiume per sopravvivere. Ed era proprio ai confini del Wildlife Sanctuary di Kinabatangan, che sarebbe sorto un ponte di 350 metri di lunghezza che avrebbe attraversato il fiume all'altezza della cittadina di Sukau. Una sentenza di morte - non solo per i 700 elefanti della foresta, ma per tutta la flora e la fauna del Sabah orientale. Il ponte sarebbe stato solo l'inizio per la costruzione di una strada asfaltata prevista per collegare Sukau con la costa orientale. L’infrastruttura avrebbe distrutto l’area protetta più sensibile e significativa per gli animali di Sabah.

Allo stato attuale, le piantagioni di palma da olio e gli insediamenti frazionano le aree di foresta ed i percorsi dei quali si servono gli elefanti ed altri animali. La strada avrebbe frazionato cinque riserve che finora sono rimaste quasi inaccessibili. La distruzione causata dai bracconieri sarebbe stata ancora maggiore, l'ingresso di taglialegna illegali e coloni facilitata, ed il pericolo di incendi boschivi sarebbe stata solo questione di tempo. La decisione di fermare la costruzione del ponte sul Kinabatangan è arrivata all'ultimo minuto, i bulldozer erano pronti ad iniziare a lavorare in prossimità di Sukau.

La ragione principale che ha portato alla cancellazione del progetto è stata probabilmente la lettera al governo di Sabah, pubblicata dal quotidiano britannico The Guardian, scritta dal documentarista e ricercatore di fama mondiale Sir David Attenborough. Nel settembre del 2016, Sir Attenborough aveva scritto personalmente al primo ministro Musa Aman riferendosi alla incombente e minacciosa perdita per Sabah e per il mondo rappresentata dalla costruzione del ponte.

La pubblicazione di questa lettera ha messo in stallo il progetto, ha affermato il direttore forestale a Londra. La comunità internazionale ha contribuito al salvataggio degli elefanti pigmei. Salviamo la Foresta ha raccolto 237.000 firme e le ha inviate all'Ambasciata della Malesia a Berlino. Il governo di Sabah ha deciso di preservare una delle più importanti aree forestali del paese. Si tratta di un passo avanti importante. Ci sono molte riserve naturali uniche in Malesia ed anche altri paesi hanno bisogno di una migliore ed urgente opera di conservazione. Salviamo la Foresta continua ad impegnarsi nella protezione delle foreste tropicali e senza il vostro sostegno non riusciremmo a raggiungere questi grandi risultati.