Il Cile può salvare le foreste dell'Ecuador

L'orso con gli occhiali delle foreste di Intag in pericolo di estinzione L'orso con gli occhiali è in pericolo di estinzione (© Wallpapers-hq.ru/bankoboev.ru)
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La grande compagnia statale Codelco si è unita alla statale mineraria ecuatoriana Enami per estrarre rame nelle foreste di montagna dell'Ecuador. Fiumi cristallini, biodiversità e numerose comunità verranno distrutte per sempre. Scrivete al governo cileno, affinchè abbandoni immediatamente questo progetto.

News e aggior­namenti Lettera

CA: Presidente della Repubblica del cile, Sig.ra Michelle Bachelet; Presidente della Camera dei Deputati, Sig. Aldo Cornejo; Presidente del Senato, Sig. Isabel Allende Bussi

“Il Cile può salvare le foreste di montagna dell'Ecuador”

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Il progetto minerario Llurimagua minaccia le foreste di montagna, le sorgenti d'acqua della zona di Intag, nel Cantón Cotacachi in Ecuador. In queste foreste, tra le più biodiverse del mondo, vivono gli orsi con gli occhiali, i galletti delle rocce, giaguari, le scimmie cappuccino marroni e le scimmie ragno, queste ultime altamente in pericolo di estinzione.

Il governo ecuatoriano parla di estrazione mineraria “responsabile”  e segue l'esempio di Codelco nel deserto cileno di Atacama. Però, le foreste di Intag costituiscono un ecosistema diverso. La miniera segnerà la loro distruzione e la contaminazione con metalli pesanti come il piombo, cadmio e arsenico e la ricollocazione di quattro comunità. Questo hanno constatato alcuni esperti giapponesi, che hanno studiato la zona negli anni 90 e vi trovarono il rame.

Da allora, la maggioranza della popolazione del Cantón Cotacachi – che mai furono consultati sul progetto – rifiutano la miniera. Due compagnie straniere hanno dovuto abbandonare la zona nel passato: Bishimetals negli anni 90 e Ascendant Copper nel 2007. I gravi conflitti causati queste due compagnie hanno radicato l'opposizione alla miniera nella valle di Intag.

Lo sviluppo del progetto ha causato violazioni di diritti fondamentali, come il recente arresto e l'incarcerazione di Javier Ramírez, presidente della comunità di Junín. Da allora Salviamo la Foresta chiede, assieme ad oltre 140 organizzazioni, la sua liberazione, senza avere risposta alcuna dalle autorità.

Il governo ecuatoriano è insensibile a qualsiasi reclamo e la zona è invasa da forze di sicurezza dello Stato che vigilano, intimídano e criminalizzano chi protesta. Per questo, facciamo appello al governo cileno affinchè si ritiri da subito dal progetto minerario di Intag (Ecuador) e non sostenga violazioni dei diritti umani.

Infor­mazioni

A maggio di questo stesso anno, abbiamo informato sulla difficile situazione che stava attraversando Intag. L'articolo “Ecuador: assediata la zona di Intag” informa sulle particolarità del caso.

Materie prime come il rame si commerciano globalmente

Il presidente ecuatoriano Rafael Correa vuole far diventare l'Ecuador un paese minerario e uno dei principali esportatori di rame nel mondo. Però, molte comunità del Nord e del Sud del paese non sono d'accordo nel dover pagare in prima persona i costi della crescita e dello sviluppo dei paesi del Nord globale. Per questo l'opposizione ai progetti minerari è grande.

Il rame è imprescindibile per implementare la così detta energia pulita, così di moda. Però, bisogna tenere conto che l'infrastruttura necessaria per implementare energia “pulita”, come l'eolica e la solare, implica grandi quantità di materie prime come il rame, oltre all'acciaio e le terre. Per questo, questi materiali sono diventati un tema strategico e il loro accesso una priorità per molti paesi europei, tra questi si distingue la Germania, data la sua potente industria e i suoi investimenti per la crescita.

Unisciti alla campagna della FIDH per chieder la liberazione di Javier Ramírez 

Ulreriori informazioni:

Documento informativo delle organizzazioni per i diritti umani sui fatti di Intag

21 ragioni per cui Codelco non deve entrare a Intag

Rame, per che cosa?

Riguardo alle politiche sulle materie prime dell'Unione Europea che la rendono complice di questi conflitti

Lettera

CA: Presidente della Repubblica del cile, Sig.ra Michelle Bachelet; Presidente della Camera dei Deputati, Sig. Aldo Cornejo; Presidente del Senato, Sig. Isabel Allende Bussi

Gentile Sig.ra Presidente Bachelet, Gentili Sig.e Egregi Sig.i:

Il progetto minerario “Llurimagua” nella zona di Intag, Cantón Cotacachi, Provincia di Imbabura in Ecuador, pregiudica le comunità e le foreste della zona, ricche di risorse idriche e tra le più biodiverse del mondo.

Due compagnie straniere hanno dovuto abbandonare la zona in anticipo per l'opposizione locale alla miniera: la giapponese Bishimetals e la canadese Ascendant Copper.

Attualmente la compagnia mineraria statale cilena CODELCO ha un accordo con la statale ecuatoriana ENAMI per esplorare e poi sfruttare il rame nella concessione mineraria conosciuta come Llurimagua. ENAMI non si cura dell'opposizione delle comunità al progetto, e viene meno alle leggi vigenti in Ecuador.

Dato che la maggior parte delle persone potenzialmente colpite sono molto preoccupate e si oppongono alla miniera in grande scala come modello di sviluppo, la zona di Intag è diventata uno scenario di costanti conflitti e gravi violazioni dei diritti umani, in seguito agli interessi minerari.

Uno degli eventi più preoccupanti è la cattura illegale, il 10 aprile 2014, del presidente della comunità di Junín, il Sig. Javier Ramírez Piedra, agricoltore e padre di famiglia, oppositore del progetto. È accusato di ribellione, sabotaggio e terrorismo da parte della ENAMI – CODELCO e dalla procura. Queste accuse sono false. Però, si trova in custodia cautelare. Temiamo che Javier Ramírez possa essere condannato fino a 8 anni di prigione.

L'8 maggio la ENAMI – CODELCO ha fatto uso dellla forza – 200 poliziotti e veicoli - per entrare nell'area della concessione mineraria, all'interno della foresta di 1300 ettari, proprietà della comunità di Junín. Come atto di umiliazione e scherno agli oppositori, è stato installato un accampamento della polizia nella piazza centrale della comunità e di fronte alla casa di Javier Ramírez.

Per sapere perchè la zona di Intag si oppone alla miniera, potete consultare il documento delle organizzazioni dei diritti umani: http://www.inredh.org/index.php?option=com_content&view=article&id=624:resumen-ejecutivo-intag&catid=1:actualidad&Itemid=143

Inoltre vi invito a conoscere le 21 ragioni per le quali Codelco non deve entrare a Intag http://codelcoecuador.com/2013/05/27/819/

Per questo, solidarizzo con i difensori della Valle di Intag e vi chiedo, in quanto massime autorità del Cile che:

- Non siate complici di violazioni dei diritti umani in Ecuador e della minaccia potenziale a uno dei luoghi più biodiversi del mondo. Rispettate i diritti dei cittadini e le leggi dell'Ecuador.

- Vi ritiriate oggi stesso dal progetto minerario Llurimagua e abbanodoniate la zona di Intag.

- Intercediate affinchè Javier Ramírez sia immediatamente liberato. Il governo ecuatoriano non ha dato alcun tipo di risposta alle molteplici missive inviate al riguardo.

In attesa di una vostra risposta, porgo

Distinti Saluti

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