Una sentenza a favore delle rane dell’Ecuador

Rana Arlecchino dell'Ecuador (Atelopus longirostris) Nella foto una rana Arlecchino (Atelopus longirostris) (© Carlos Zorrila)

21 gen 2021

Una specie di rana è stata riscoperta nei pressi della comunità di Junín, nella zona di Intag, nel cantone di Cotacachi, della provincia ecuadoriana di Imbabura. Ma in questa stessa zona, l'estrazione mineraria minaccia la biodiversità, la vera ricchezza di questo luogo. Recentemente, una sentenza del tribunale ha stabilito un importante precedente a favore delle rane e dei diritti della natura.

Misure precauzionali contro il progetto di estrazione mineraria di Llurimagua

L’organizzazione Defensa y Conservación Ecológica de Intag DECOIN, con l'aiuto delle organizzazioni GARN, CEDENMA e Centro Jambatu, ha presentato ad agosto 2020 un caso di competenza costituzionale in difesa dei diritti della natura. Il caso tratta il caso particolare di due specie di rane endemiche minacciate, tra queste anche una specie recentemente riscoperta, che si considerava estinta. Si tratta della rana Ectopoglossus confususus e della rana Arlecchino Atelopus longirostris. L'argomento  sollevato in loro difesa è il pericolo di estinzione che affronterebbero se l'attività mineraria si sviluppasse nella zona di Intag, dove vivono.

L’argomento ha messo i diritti della natura al di sopra dei diritti economici delle compagnie minerarie transnazionali. Il Ministero dell'Ambiente e il Procuratore Generale dell’Ecuador erano gli imputati, ed hanno perso la causa.

Il sistema giudiziario ecuadoriano ha fatto un grande passo avanti nella difesa dell'ambiente, emettendo misura cautelare di protezione degli anfibi, in ragione del fatto che i Diritti della Natura sono stati violati durante la prima fase di esplorazione del progetto di Llurimagua per l’estrazione mineraria di rame. La sentenza ha stabilito che il Ministero dell'Ambiente (MAE) non ha adempiuto ai suoi obblighi di controllo in qualità di autorità ambientale preposta a tale compito. Il tribunale ha inoltre concesso misure cautelari contro le omissioni del MAE.

La sentenza concede al Ministero tre mesi - sotto la direzione della società civile - per porre rimedio alle illegalità e alle irregolarità riscontrate, al fine di garantire i diritti della natura.

Da Intag, le organizzazioni che hanno lavorato per raggiungere questo grande successo sottolineano che: "La decisione del giudice rafforza e protegge la difesa del Buen Vivir, un principio costituzionale che trova espressione nell'esistenza di entrambe le specie di rane minacciate dal progetto minerario Llurimagua. La loro protezione è una priorità in quanto le due specie di rane vivono solo in questa zona dove si trova la concessione mineraria, e in nessun altro luogo del pianeta".

Il governo ha immediatamente manifestato l'intenzione di presentare ricorso contro la sentenza. In altre parole, anche se questa è una sentenza storica, l’attività in difesa del territorio e della sua biodiversità non è terminata.

È così che i diritti della natura, così come stabiliti e riconosciuti dalla Costituzione ecuadoriana del 2008, cominciano a trovare espressione anche nella pratica. Ancora una volta, l'Ecuador stabilisce dei precedenti in favore della natura unici al mondo.