Il Parlamento europeo vota per porre fine alle cause intimidatorie (SLAPP)

Attivisti di Salviamo la Foresta/Rettet den Regenwald manifestano con alcuni striscioni Difendere chi difende, porre fine alle cause intimidatorie (© Christine Denck)

1 dic 2021

Un passo avanti è stato fatto per tutelare gli attivisti vessati da cause intimidatorie iniziate da parte di aziende e individui potenti per silenziarli. Il Parlamento europeo ha votato a favore di un regolamento europeo contro le cosiddette SLAPP. Ora la Commissione Europea deve fare la sua parte.

Nella sua risoluzione, il Parlamento Europeo propone misure concrete come una direttiva UE per contrastare la minaccia rappresentata dalle "cause strategiche contro la partecipazione pubblica" (SLAPP) che colpiscono i giornalisti, le organizzazioni non governative e la società civile in generale.

In futuro, i tribunali devono essere in grado di fermare per tempo e in tempi rapidi le cause palesemente abusive. I querelanti devono anche farsi carico delle sanzioni. Chiedono anche la fine del così detto "turismo del contenzioso", un fenomeno che porta i querelanti a depositare le loro cause nella giurisdizione di loro convenienza. Inoltre, i deputati chiedono la creazione di un fondo UE per sostenere le vittime di SLAPP, così come un'adeguata e dedicata formazione per giudici e avvocati.

Le cause SLAPP sono avviate con il proposito di  “costringere le vittime a subire procedure costose, complicate, lunghe e travagliate", dice il deputato tedesco Tiemo Wölken, principale autore della risoluzione: "Allo stesso tempo, alcuni critici devono essere dissuasi".

Negli ultimi due anni, Rettet den Regenwald/Salva la Selva ha dovuto difendersi da una causa intentata dalla società indonesiana Kenertec e la sua consociata Korindo davanti a un tribunale regionale di Amburgo. La causa nasce dopo le critiche che l'organizzazione ambientalista ha mosso contro la distruzione delle foreste pluviali da parte della Korindo per implementare piantagioni industriali di palma da olio nella provincia indonesiana di Papua.

In seguito all'avvio di questa causa, l'organizzazione ha partecipato attivamente all'alleanza europea CASE https://www.the-case.eu che si è formata per dare visibilità a queste cause di intimidazione. In una petizione che stiamo ancora distribuendo, stiamo vedendo quanto il tema sia di interesse per la società civile europea: 98.501 persone hanno già firmato per chiedere alla Commissione Europea una protezione più efficace contro le SLAPP. La petizione è stata organizzata e coordinata da un’alleanza formata tra CASE, Rettet den Regenwald/Salviamo la Forestae l'Umweltinstitut München (Istituto ambientale di Monaco), che è stato anche citato in giudizio dopo aver criticato l'uso di pesticidi nei frutteti.

Se non l'avete ancora firmato la nostra petizione, vi invitiamo a farlo e a condividerla tra le reti dei vostri contatti. Per firmare clicca qui .

È un altro passo importante nella difesa di chi difende il diritto di espressione e alla critica. Il lavoro per raggiungere lo stesso obiettivo è in corso anche nei paesi del Sud del mondo: l'Accordo di Escazu ,in particolare firmato nel 2018 in Costa Rica è il primo accordo ambientale regionale al mondo che contiene disposizioni, specifiche sui difensori dei diritti umani in relazione alle questioni ambientali, è recentemente entrato in vigore in America Latina e nei Caraibi.