Colpo di mano del presidente López Obrador: Treno Maya è opera di sicurezza nazionale

Uno scorcio di una parte del tracciato da dove passerà il Treno Maya Una parte del tracciato da dove passerà il Treno Maya (© CEMDA) Mappa del tracciato del Treno Maya Mappa del tracciato del Treno Maya (© GeoComunes/ Tren Maya AnalisisCartografico (Marzo 2020))

21 lug 2022

Un giudice dello Yucatán aveva decretato una sospensione definitiva del progetto Treno Maya per fermare la costruzione della sezione n. 5. Però, questa settimana con un colpo di mano il presidente messicano López Obrador ha dichiarato il progetto opera di sicurezza nazionale. Nonostante questa incredibile decisione, l’opposizione al progetto non si ferma e Salviamo la Foresta la sostiene.

Il 19 luglio scorso ha fatto notizia in Messico la decisione del Presidente López Obrador che ha dichiarato il progetto ferroviario Treno Maya come opera di sicurezza nazionale. La ragione di questa decisione non ha nulla a che fare con problemi concreti di sicurezza nella realizzazione dell’opera. Almeno non è stato emesso alcun documento dettagliato che chiarisca la decisione volta a cautelare la sicurezza nazionale.

Invece, quello che appare e che sorprende è che il governo federale sia ricorso ad una dichiarazione di sicurezza nazionale per proteggere i suoi progetti prioritari e non fare fronte alla decisione del primo giudice distrettuale dello Stato dello Yucatán, Adrián Novelo, che ha concesso una sospensione definitiva per fermare la costruzione della sezione 5 del Tren Maya. Nonostante l’esplicita decisione del tribunale, il governo del Presidente López Obrador non esclude di presentare ulteriori ricorsi legali per contrastare la pronuncia del giudice Novelo. Il governo del Presidente Obrador ha inoltre dichiarato che presenterà “prove e valutazioni di impatto ambientale nel tentativo di far revocare la sospensione.” 

La decisione del Presidente Messicano è molto preoccupante e non solo per i danni ambientali e sociali che comporta quest’opera. Oltre alla deforestazione di 2.500 ettari di foreste umide e secche,  e agli impatti dannosi del tracciato di oltre 1.400 km che pregiudicheranno soprattutto la Foresta Maya  - che fa parte della seconda più grande foresta pluviale tropicale mesoamericana - come Salviamo la Foresta ha fatto notare con la messa in funzione del megaprogetto nel 2023, anche i gruppi della criminalità organizzata locale e transnazionale avranno maggiori opportunità di investire i loro proventi illeciti investendo nel settore turistico e immobiliare, il cui valore aumenterà con il passaggio del treno. 

In questi giorni, però, l’opposizione a questa incredibile decisione non si è fermata grazie al collettivo Sálvame, che ha denunciato che il governo federale, nonostante la decisione del tribunale, ha ripreso i lavori della Sezione 5 del Treno Maya, che erano stati sospesi, e all’organizzazione Greenpeace che sta manifestando nelle porzioni di territorio forestale distrutto in prossimità della Riviera Maya. 

Sin dalla sua presentazione, il progetto è stato criticato e contrastato dalle popolazioni locali e questa decisione di dichiarare il Treno Maya opera di sicurezza nazionale non fermerà le critiche la legittima opposizione. Salviamo la Foresta ha organizzato una petizione online, che è ancora attiva, per allertare sui danni ambientali che procurerà questo progetto. Firmate la petizione per salvare la Foresta Maya. Grazie.