COP 15: la nostra petizione arriva al Ministro dell'Ambiente

Il Ministro dell'Ambiente canadese Steven Guilbeault (a destra) accetta la nostra petizione Il Ministro dell'Ambiente canadese Steven Guilbeault (a destra) accetta la nostra petizione (© RdR/Mathias Rittgerott)

20 dic 2022

La nostra petizione sulle aree protette sta ricevendo sempre più attenzione. A margine della Conferenza Mondiale sulla Natura COP15 a Montréal, abbiamo consegnato il testo al Ministro dell'Ambiente canadese Steven Guilbeault.

Al Porto Vecchio di Montréal, le popolazioni indigene hanno montato diverse tende e hanno discusso per tre giorni su come contribuire alla conservazione della natura. I rappresentanti di molti popoli, dal Canada all'America Latina all'Australia, hanno parlato del loro stile di vita indigeni, della loro concezione della natura, dei loro diritti e delle minacce che devono affrontare.

Quando il Ministro dell'Ambiente canadese Steven Guilbeault ha rilasciato una breve dichiarazione non annunciata, gli abbiamo consegnato spontaneamente la nostra petizione con oltre 65.000 firme. Due giorni prima, avevamo già avuto una conversazione con il Segretario Esecutivo della Convenzione ONU sulla Diversità Biologica e con la massima esperta di conservazione delle Nazioni Unite, Elizabeth Maruma Mrema.

La petizione mette in guardia dal considerare le aree protette come una panacea contro l'estinzione di massa delle specie animali e vegetali. Durante la COP15, tuttavia, molti Paesi stanno promuovendo l'idea di mettere sotto protezione il 30% delle aree del mondo entro il 2030 (30 by 30). Tuttavia, le nuove aree protette potrebbero portare allo sfollamento soprattutto delle popolazioni indigene. I loro diritti devono essere rafforzati e rispettati, anche perché è sempre più chiaro che hanno i migliori agenti per la conservazione della natura.

Il Ministro Guilbeault, che prima di entrare in politica era un attivista ambientale, ha compreso le nostre argomentazioni. A causa del pericolo che le aree protette possono rappresentare per le popolazioni indigene, ha detto, devono essere "fatte bene".

I negoziati della COP15 si stanno dilungando. Le organizzazioni ambientaliste e per i diritti umani temono che gli Stati dell'ONU vogliano presentare l'accattivante slogan "30 by 30" per renderlo popolare come l'obiettivo di 1,5 gradi della COP 21 di Parigi del 2015.

La durata della COP15 era prevista fino al 19 dicembre, ma è probabile che ci sia una proroga.

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