Migliaia di persone chiedono la fine della violenza per il petrolio in Guatemala

L'ambasciatore del Guatemala a Berlino riceve le firme della petizione di Salviamo la Foresta Foto: Consegna delle firme all’ambasciata del Guatemala a Berlino (Foto: Christine Denck)

5 nov 2013

Salviamo la Foresta consegna una petizione all'ambasciatore del Guatemala a Berlino.

Nel cuore del Parco Nazionale Laguna del Tigre PNLT la compagnia petrolifera franco inglese Perenco Guatemala Limited, estrae il pterolio da diversi pozzi. All’interno del PNLT questa estrazione pregiudica gravemente i 40.000 abitanti di 37 comunità.

Salviamo la Foresta ha divulgato informazioni  sulla questione a livello internazionale  da agosto 2013 ed ha diffuso attraverso tutte le sue reti sociali la petizione “Guatemala: petrolio nel cuore della foresta maya”. La lettera rivendica la fine della militarizzazione della zona, delle intimidazioni e minacce conseguenti, delle violazioni dei diritti delle popolazioni locali e sollecita la realizzazione  di un’udienza sociale e ambientale per determinare le conseguenze relative all’estrazione petrolifera. Circa 62.000 persone di tutto il mondo hanno espresso la loro solidarietà aderendo alla lettera con la loro firma.

Si richiedeva inoltre il rispetto per le persone che vivono nel PNLT, così come garanzie giuridiche per le loro terre. La petizione centrale di questa lettera si riferisce alla sospensione del contratto petrolifero 2-85 della Perenco Guatemala Limited e di nuovi progetti petroliferi nella zona, oltre che di altri megaprogetti che non sono rispondenti alle cratteristiche economiche, sociali e culturali del luogo.

Renate Vollbracht, del gruppo berlinese di attivisti di Salviamo la Foresta ha espresso tutta la preoccupazione del caso all’ambasciatore del Guatemala per il fatto che il suo paese “sta distruggendo le foreste del parco nazionale, sfollando così le comunità locali, il suo paese sta inoltre contravvenendo seriamente alle sue stesse leggi nazionali, così come agli Accordi di Pace firmati nel 1996 e diversi trattati internazionali ai quali ha aderito”.

Guadalupe Rodriguez, responsabile delle campagne per l’America Latina della nostra organizzazione ricorda inoltre che “quattro comunità sono state sfollate nella zona dal 2009 e altri undici nuovi casi si potrebbero verificare, vogliamo quindi evitare che questo succeda”.

Dal canto suo, l’ambasciatore del Guatemala il Sig. Jiménez Licona ha apprezzato la preoccupazione degli attivisti per quanto sta accadendo nel suo paese e si è impegnato a sottoporre la petizione al Presidente e al Ministro dell’Ambiente.

Potete trovare ulteriori informazioni, così come la lettera alle autorità del Guatemala in questo link: https://www.salviamolaforesta.org/mailalert/920/guatemala-petrolio-nel-cuore-della-foresta-maya