Indonesia: un risultato dalla Corte Suprema

Tronchi ammassati per lasciare spazio alle piantagioni di palma da olio nel Borneo Queste foreste sono state tagliate illegalmente e al loro posto ci sono piantagioni di palma

27 ago 2014

La Corte Suprema dell'Indonesia ha confermato che la potente compagnia palmicultrice Bumitama Agri ha perpetrato tagli illegali nelle foreste del Borneo per poi avviare piantagioni di palma. I nostri colleghi di Save our Borneo hanno lavorato intensamente per questo risultato.

“Finalmente la conferma arriva dal più alto grado di giudizio e pubblicamente: la palmicultrice Bumitama Agri Ltd. ha violato le leggi indonesiane quando ha incaricato la sua filiale, PT.HPA, di tagliare 7.000 ettari di foresta”, ci ha confermato Nordin di Save our Borneo.

A metà luglio del 2014, la Corte Suprema dell'Indonesia ha chiuso il processo durato due anni, tra il Ministero per le Foreste del paese e la compagnia Bumitama Agri. È stato confermato che la compagnia non era in possesso di un permesso legale per tagliare le foreste primarie nella provincia di Kalimatan Centrale, nel Borneo.

“Abbiamo vinto!”, ci ha detto Nordin. “Questa sentenza è un grande risultato per la nostra campagna”. Nordin aveva scoperto i tagli illegali nel marzo 2012 e aveva presentato la denuncia – per questo è stato minacciato, ripetutamente interrogato dalla polizia della compagnia e accusato di falso.

Salviamo la Foresta ha collaborato con una campagna in difesa delle foreste del Borneo, diffondendo una petizione online indirizzata ai proprietari delle piantagioni e ai loro grandi clienti, raccogliendo migliaia di firme contro questo crimine ambientale.

La Bumitama Agri Ltd. è un gigante nel mercato dell'olio di palma: la compagnia possiede o ha in usufrutto 204.052 ettari di terra nel Borneo e a Sumatra, secondo i dati pubblicati dalla stessa compagnia. Sui tre quarti di questa superficie si espandono monocolture di palma da olio. La compagnia indonesiana è quotata in borsa a Singapore e possiede il 33 per cento del potente gruppo IOI in Malesia. Questo gruppo rifornisce multinazionali come Nestlè e Unilever, così come il produttore di agro - combustibili Neste Oil. Questo è l'olio di palma che diventa parte della nostra alimentazione e rifornisce i nostri serbatoi. Ovviamente le compagnie menzionate pubblicizzano i loro elevati standard di produzione e la loro responsabilità nei confronti degli esseri umani e la natura, nei paesi dove ottengono l'olio di palma.

Mentre la Bumitama Agri Ltd., dopo la sentenza di condanna e per tranquillizzare i suoi azionisti, chiede un risarcimento per i suoi beni e investimenti, Nordin esige un indennizzo per le comunità danneggiate.

“Il governo del distretto deve restituire alle persone colpite i diritti sulle terre depredate a suo tempo da PT.HPA ”.

I fatti

Il 23 marzo 2012, Nordin di Save our Borneo ha ricevuto una chiamata di soccorso da parte della comunità Tumbang Kalang a Kaliman Centrale: dove prima c'era una fitta foresta ancestrale, vi erano tronchi tagliati e ammassati. Su metà della superficie tagliata, crescevano già piantine di palma da olio. Migliaia di persone sono state private di alberi di caucciù e da frutto. Il suolo e le fonti d'acqua da allora sono inquinate.

Nordin ha avviato un'indagine su questo crimine ambientale da subito ed ha scoperto che il Ministero per le Foreste a Jakarta aveva ritirato, già nel 2008, il permesso concesso in precedenza alla compagnia PT.HPA, filiale della Bumitama agri Ltd. Per il taglio delle foreste, perchè la compagnia non aveva utilizzato le concessioni.

Quando già non contava sui permessi, la PT.HPA ha iniziato a tagliare e piantare palma da olio – senza permesso.

Nordin ha reso pubbliche queste informazioni, ha fatto la denuncia e nonostante le minacce ha continuato la sua campagna – così l'incaricato del distretto ha ritirato alla PT.HPA la licenza sulle terre.

Inoltre, la compagnia palmicultrice aveva vinto due istanze al tribunale amministrativo.

Infine, il Ministero per le Foreste si è rivolto alla Corte Suprema dell'Indonesia vincendo il processo contro la Bumitama Agri, nell'ultimo grado di giudizio. “Il ritiro della licenza da parte del Ministero per le Foreste per mezzo del documento SK.51/Menhut-II/08 dell'11 marzo del 2008 è valido e corretto”, dice Nordin. “La Bumitama Agri Ltd. ha tagliato illegalmente andando contro le nostre leggi”.