A Montecitorio, abbiamo detto: olio di palma? Insostenibile!

Dario Novellino di CALG con  Guadalupe Rodriguez  e Elisa Norio di Salva la Selva/Salviamo la Foresta al Parlamento italiano per il convegno sull'olio di palma insostenibile Dario Novellino di CALG con Guadalupe Rodriguez e Elisa Norio di Salva la Selva/Salviamo la Foresta al Parlamento italiano

1 giu 2016

Guadalupe Rodríguez e Elisa Norio di Salviamo la Foresta hanno partecipato all'evento sull'olio di palma insostenibile a Montecitorio. 

Il M5 Stelle ha organizzato, la scorsa settimana a Roma, un evento per informare ed allertare sull’ insostenibilità dell’ olio di palma, una materia prima che viene utilizzata in modo massiccio in Europa, per i prodotti alimentari, nonché cosmetici e prodotti per la pulizia. Inoltre, l'olio di palma viene usato in grandi quantità per la produzione di bioenergia, ovvero per gli agrocombustibili, come vengono chiamati comunemente dalle organizzazioni ambientaliste di tutto il mondo.

Lo scopo dell’evento, uno dei primi sul tema in Italia, è stato quello di riferire sugli impatti dell’ espansione della coltivazione di palma da olio, da cui si ottiene il frutto che produce l’olio. Tali impatti si riferiscono alla deforestazione soprattutto nel sud-est asiatico e ai suoi effetti negativi sulle popolazioni indigene in termini di diritti umani. Per fare questo si è riunito un gruppo di esperti.

Durante l'evento tenutosi presso il Palazzo Montecitorio, sede del Parlamento, nella sala della Regina, sono sorte preoccupanti affermazioni come " se si continua conl'attuale tasso di deforestazione entro il 2030 non ci saranno più foreste in Indonesia". 

Guadalupe Rodriguez, di Salva la Selva/Salviamo la Foresta è giunta a Roma per illustrare le politiche europee che stanno fomentando l'uso massiccio di olio di palma per la produzione di bioenergia e come l'Italia, non solo non è da meno nell’incentivare i biocarburanti, ma supera anche la percentuale di quote stabilite a livello europeo. Guadalupe ha inoltre messo in guardia circa la continua espansione delle frontiere della monocoltura di palma da olio in America Latina. Elisa Norio, rappresentante italiana della stessa organizzazione, ha spiegato come il governo italiano ha dichiarato l'uso dell’ olio di palma come una priorità per lo sviluppo del paese, promuovendo in tal modo la distruzione di ecosistemi e vite umane nei paesi del sud est asiatico. Ha successivamente illustrato il caso particolare della società energetica statale italiana ENI, che sta convertendo le sue raffinerie di petrolio convenzionale in raffinerie di biodiesel, definendole raffinerie "verdi", nonostante la distruzione ambientale che questo tipo di energia produce.

Sergio Baffone ha spiegato come l’olio di palma sia presente in tutti i prodotti confezionati  venduti nei supermercati, tuttavia 20 o 25 anni fa nessuno conosceva questa materia prima. In Europa vengono consumati 6 milioni di tonnellate all'anno di olio di palma. Baffone, ha altresì esposto la drammatica  situazione causata dall'espansione incontrollata delle monocolture nel Sud-Est asiatico per questo considerevole consumo europeo.

Dario Novellino, antropologo, della Coalizione contro il Furto di Terre CALG ( acronimo inglese), ha presentato la sua esperienza frutto di anni di monitoraggio e di sostegno delle popolazioni indigene in diversi paesi come la Malesia e le Filippine. Novellino è un testimone diretto della sempre più allarmante distruzione delle foreste tropicali in aree protette di grande valore come l'isola di Palawan nelle Filippine.

Roberto Cazzolla Gatti ha esposto le menzogne della certificazione dell’ olio di palma, spiegando come la distruzione preventiva sia esclusa dal processo di certificazione per l’ esportazione, il che rende questi marchi di certificazione una truffa e non una garanzia. Inoltre ha spiegato l'impossibilità di procedere con controlli affidabili.

Si è anche parlato della salute umana e del fatto che  l'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA per il suo acronimo in inglese) conferma quello che alcune persone stanno dicendo da tempo, ovvero che  la lavorazione e trasformazione dell’olio di palma produce sostanze tossiche per l’organismo (acido palmitico),  che possono causare il cancro ed è molto difficile determinare i quantitativi che possono garantirne il consumo innocuo per la salute. 

Il Dottor Pier Luigi Rossi, specialista in Scienza dell'Alimentazione e Specialista in Igiene e Medicina Preventiva, docente presse l’Università di Bologna, ha presentato il modello di produzione dell’olio di palma in qualità di modelle esemplificativo del  tipo di alimentazione che stiamo subendo, altamente tecnologica e con prodotti che spesso non sono  adatti all’organismo umano. "La mano che porta il cibo alla bocca è guidata dal marketing, piuttosto che da criteri nutrizionali", ha detto il medico. La sua presa di posizione è stata rafforzata dal contributo di Candida Nastrucci, biologa molecolare.

Il senatore Carlo Martelli ha illustrato il progetto di un disegno di legge per vietare la produzione di biocarburanti e per gli altri usi dell'olio di palma come quello cosmetico. Il senatore ha fatto riferimento agli effetti negativi catastrofici dell'espansione delle coltivazioni di palma da olio sul cambiamento climatico. "È inaccettabile questa distruzione solo per la produzione di una materia prima a basso costo per l'industria."

L’esposizione delle conclusioni è spettata al deputato Mirko Busto, organizzatore dell’evento, che ha fatto un invito a formare una rete di cittadini interessati e informati rispetto al tema. Per le ragioni sopra descritte, i membri del Movimento 5 Stelle hanno programmato diverse iniziative legate alla restrizione dell'uso di olio di palma in Italia.