In Tanzania, bracconaggio segreto di Stato: ambientalisti censurati

Elefante, caccia illegale Un elefante nel Serengeti (© Shutterstock/Blackregis & Fotolia/aviemil - Montage RdR)
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Nuove leggi promulgate recentemente in Tanzania criminalizzano e condannano chiunque  divulghi dati e statistiche che non coincidano con le cifre ufficiali del governo. Per esempio, riguardo all’uccisione illegale di elefanti per l’avorio. Scriviamo al governo perché ponga fine a questo sproposito.

Lettera

CA: Presidente della Tanzania Jakaya Kikwete; Corte Suprema della Tanzania; Primo Ministro Mizengo Pinda; Vicepresidente Mohamad Bilal Washington

“Presidente della Tanzania: Difendete la libertà di stampa e informatica, la ricerca indipendente e la dissidenza.”

Leggi tutta la lettera

In Tanzania, ambientalisti, attivisti, giornalisti e scienziati affrontano un futuro incerto: nuove leggi criminalizzano la distribuzione di informazioni scomode o biasimevoli per il governo – compresi report che relazionano funzionari del governo a crimini contro la biodiversità.

La circolazione delle informazioni è cruciale per un lavoro efficace e per combattere la caccia illegale di elefanti ed il contrabbando del loro avorio. Le nuove leggi in Tanzania potrebbero servire a bloccare le azioni indipendenti volte a conservare la biodiversità e garantire i diritti umani.

L’anno scorso, il governo ha proibito la circolazione di un report dell’Agenzia di Investigazione Ambientale, EIA, nel quale si concludeva che il paese ha perso  due terzi dei suoi elefanti nei sei anni precedenti e responsabilizzava di questo “le più alte sfere del governo”. Secondo la EIA, la popolazione degli elefanti della Tanzania si è ridotta a 55.000 unità rispetto alle 142.000 dei dieci anni precedenti, durante il governo dell’attuale presidente Kikwete. 

Il Grande Censimento degli Elefanti, un progetto di due anni del creatore di Miscrosoft, Paul Allen, ha constatato di recente che nel Parco Nazionale Ruhaha e nelle riserve di caccia vicine, la popolazione degli elefanti è passata da 20.000 a 8.000 in un solo anno. Il governo tanzaniano non ha pubblicato alcun report ad oggi, sostenendo che necessita una “ulteriore convalida”.

Anziché inasprire la repressione, la Tanzania necessita di maggiore libertà di informazione. Ora più che mai, devono nascere iniziative dal basso per obbligare il governo ad agire in modo responsabile. Per favore, firmate la nostra zione esigendo al presidente Kikwete di porre fine al regime di censura che ha stabilito. Questioni controverse come il bracconaggio non devono essere un segreto di stato.

 

Infor­mazioni

Rispetto alla conservazione, il governo occulta le dimensioni della caccia illegale e del contrabbando di avorio, invece di prende misure adeguate per porre fine a queste attività criminali. Inoltre, può arrestare gli ambientalisti che pubblicano i dati che contrastano con le cifre ufficiali.

Siccome gli ambientalisti usano sempre di più le reti sociali per diffondere azioni ed informazioni sulla caccia illegale o il contrabbando di avorio, il governo può impedire la loro attività e può anche, volendo,  arrestarli e metterli in carcere.

La questione va oltre la biodiversità

Il momento è cruciale in Tanzania, per la libertà, lo sviluppo ed il grande patrimonio naturale del paese. Queste leggi arrivano in un momento decisivo – prima delle elezioni, in un momento in cui una nuova generazione di giovani, brillanti, è pronta a dare il proprio contributo in questioni serie e fondamentali che vanno oltre i crimini contro la biodiversità come il cambiamento climatico, l’aumento demografico, il benestare sociale, la corruzione.

Alcune organizzazioni hanno analizzato le conseguenze delle nuove leggi che ostacolano gli ambientalisti nella pubblicazione di informazioni critiche.

La Legge sulle Statistiche ritiene illegale diffondere informazioni difformi a quelle divulgate dal dipartimento di statistica ufficiale del governo. In rispondenza a questa legge, la polizia può confiscare in qualsiasi momento computer e server.

La Legge sui Crimini Informatici ritiene illegale condividere informazioni che il governo consideri “ingannevoli, confuse o errate”, lo stesso per la ricezione di questi dati. La polizia potrà confiscare apparecchi e arrestare utenti sospetti di aver commesso un tale “crimine”.

Il governo sta considerando la possibilità di promulgare altre leggi che reprimono la libertà d’espressione e che daranno, quindi, un potere extra al governo.

 

Ulteriori informazioni sulle conseguenze delle nuove leggi in Tanzania (in spagnolo)

 

Informazioni in inglese:

Links to bills 

“Unofficial” data could land you behind bars 

Journalist and wildlife activists threatened over use of false statistics 

Why is the Tanzanian governement making information illegal? 

The U.S. needs to stop ignoring Tanzania’s media crackdowns 

Tanzania’s troubling moves against freedom 

 

Lettera

CA: Presidente della Tanzania Jakaya Kikwete; Corte Suprema della Tanzania; Primo Ministro Mizengo Pinda; Vicepresidente Mohamad Bilal Washington

Vostra Eccellenza,

Vi chiedo di lasciare un segno a favore della libertà a beneficio delle future generazioni. Cancellate o modificate l’essenza delle Leggi sulle Statistiche e i Crimini Informatici e tutti gli altri progetti di legge che interferiscono con la difesa della biodiversità, la conservazione e i diritti umani.

Queste leggi non sono democratiche. Ostacolano il progresso educativo e portano il paese in una direzione pericolosa.

Appoggio la popolazione della Tanzania che difende il suo patrimonio naturale, e vi chiedo di agire con saggezza e prudenza affinchè siate il difensore delle libertà della Tanzania. Queste leggi impediranno alla cittadinanza di condividere idee, portare a termine ricerche indipendenti, dissentire in modo pacifico.

Leggi repressive sono sinonimo di abuso. Seguendo queste leggi in modo pedissequo, così come altre in progetto, qualsiasi governo oppressivo di qualsivoglia partito politico potrebbe annientare la libera ricerca, zittire studenti e giornalisti, e reprimere chiunque. La storia insegna che una società aperta e tollerante che dissente è più stabile e resiliente.

Per favore, assicuratevi che qualsiasi legge, progetto di legge o normativa rispetti la Costituzione della Tanzania e la Dichiarazione Universale dei diritti Umani che riconosce a tutte le persone il diritto “alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere”.