Un premio discutibile: George Soros vince la IX edizione del Premio Terzani

Canna da zuchero Piantagioni di canna da zucchero in Brasile

22 apr 2013

L’11 maggio a Udine, George Soros ritirerá il premio letterario internazionale Tiziano Terzani.  Per Salviamo la Foresta si tratta di una scelta provocatoria e discutibile.

Il 17 marzo nella cittá di Udine, in Friuli Venezia Giulia, é stato annunciato il vincitore della IX edizione del premio letterario internazionale Tiziano Terzani, ideato e voluto dall’associazione culturale Vicino/Lontano di Udine. Il premio sará consegnato l’11 maggio nella cittá friulana a George Soros, un finanziere di fama internazionale di origine ungherese divenuto poi cittadino statunitense. Nella motivazione del premio si sostiene che: “Soros è un finanziere di successo, che ha realizzato grazie alla sua attività ingentissimi guadagni, ma non si è mai sottratto a una sistematica assunzione di responsabilità in campo sociale e anche politico, con il fine di realizzare la società aperta teorizzata da Karl Popper, suo maestro alla London School of Economics”.

Questa scelta ci sembra provocatoria,   ci stimola particolarmente  il fatto che tra le motivazioni del premio si affermi che : “L'intento che ci anima è quello di dare un riconoscimento a chi mostra di voler capire, di voler guardare il mondo e le altre culture con gli occhi curiosi di un bambino”-.

Nel 1992 George Soros ha fatto una fortuna scommettendo contro la sterlina britannica ed è stato accusato di fare lo stesso nei confronti del baht thailandese e il  ringitt malese nel 1997. Oggi Soros sta facendo una strage  nelle speculazioni di terreni agricoli in Sud America. Nel 2009, infatti il guru della finanza ha dichiarato che i terreni coltivabili saranno l’ivestimento del futuro, considerando che “i prezzi del cibo diventeranno tanto alti che il mercato sarà inondato di risorse attraverso lo sviluppo di nuove terre e la tecnologia”.

Soros effettua le proprie speculazioni in America Latina attraverso la societá Adecoagro S.A. della quale é, attraverso la propria societá di hedge funds (Soros Fund Management LLC), il maggiore azionista. Tra Argentina, Brasile e Uruguay possiede 340.000 ettari di terreno e si stima che il 23.4% delle aziende agricole argentine siano di proprietá di Adecoagro. La maggior parte dei rendimenti derivano dai  canoni di locazione da parte degli agricoltori affittuari che coltivano e vendono i raccolti e dalla  rivalutazione dei  terreni, una volta venduti. Le coltivazioni sono per la maggior parte grandi monocolture di cereali esportati per l’allevamento, l’alimentazione e per la produzione di biocombustibili (soprattutto canna da zucchero in Brasile).

Se teniamo conto che secondo le stime per il 2050 saremo oltre 9 miliardi di persone, e che India e Cina in quanto potenze economiche emergenti, aumenteranno considerevolmente la loro domanda di cereali, é quasi certo che oltre il 70% della popolazione mondiale sará alla fame. Chi avrá terra da coltivare (e con essa acqua da bere) sicuramente sopravviverá e gli speculatori in possesso della terra, nella fattispecie, si arricchiranno a dismisura e controlleranno il destino dell’umanitá.

Il fatto che George Soros sia stato cosí lungimirante nella sua strategia speculativa lo rende meritevole di un premio, certo,  ma, a nostro avviso, le ragioni sono molto lontane da quelle espresse dall’associazione culturale udinese. Salviamo la Foresta é vicina alle piccole comunitá latinoamericane che vedono distrutta la loro sovranitá alimentare dalla la violenza speculativa delle monocolture intensive  ed é quindi lontana, anzi lontanissima dal riconoscere il merito di questo premio.