Il glifosato classificato come cancerogeno

Un aereo cosparge il glifosato in un campo coltivato L'uso del glifosato è moto difuso in Argentina (Foto: Santiago Nicolau via Flickr) (© Flick/Santiago Nicolau - Lizenz CC BY-SA 2.0)

31 mar 2015

L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro IARC classifica il glifosato come probabile cancerogeno: l'ingrediente attivo del Rounup di Monsanto.

La classificazione del glifosato come “probabilmente cancerogeno* per gli esseri umani” (Gruppo 2A) è avvenuta in seguito ad una riunione nella città di Lione, Francia, da un gruppo di 17 esperti di 11 paesi che hanno valutato 5 pesticidi organofosforati. Questi esperti includono una sostanza nel Gruppo 2A quando c’è “evidenza limitata di effetti cancerogeni negli esseri umani” e quando sussistono “evidenze convincenti che possano causare il cancro negli animali di laboratorio” come in questo caso. Questa categoria viene assegnata quando sussistono dati evidenti riguardo a come l’agente causa il cancro. “Il glifosato ha causato danni al DNA a ai cromosomi di cellule umane”, dice la IARC. Uno studio realizzato su persone residenti in alcune comunità riporta un aumento dei danni rispetto ai cromosomi del sangue, dopo che prodotti a base di glifosato erano stati diffusi nelle immediate vicinanze. Inoltre, ci sono dati su base ecologica che dimostrano la tossicità del glifosato per organismi acquatici ed anfibi.

Secondo la IARC, il glifosato è l’erbicida maggiormente prodotto oggi. Il suo impiego più diffuso è nel settore agricolo ed è aumentato con la diffusione delle colture modificate geneticamente (i transgenici) per renderle resistenti proprio al glifosato. Il glifosato si usa anche in ambito forestale, urbano e domestico. Si trova nell’aria durante la sua diffusione, nell’acqua e negli alimenti. La popolazione, in generale, è esposta a questa sostanza, principalmente, se risiede in prossimità di aree dove viene diffuso e se utilizzato nelle loro abitazioni.

L’azienda Monsanto vende il glifosato con il prodotto Round Up da decenni. Le vendite sono sempre in aumento. Nel 1985, l’Agenzia per la Protezione Ambientale EPA degli Stati Uniti aveva riscontrato un rischio di tumore per l’utilizzo del glifosato, basandosi su prove di laboratorio con animali, in seguito, però, cambiò  opinione, approvando il suo utilizzo nel 1990 e definendolo di “bassa tossicità”. Dietro a questa polemica classificazione si intavede la forte pressione dell’industria e del mercato. Nonostante questa classificazione della IARC possa essere considerata da alcuni ambientalisti come inefficace, una delle prime conseguenze sarà che ora l’EPA sarà obbligata a rivedere la sua nefasta classificazione del glifosato.

Nel tempo si sono stati numerosi studi indipendenti e testimonianze di comunità sofferenti e persone colpite che hanno messo sempre più in evidenza gli effetti devastanti sugli esseri umani. Da parte sua, Monsanto continua a distribuire il suo prodotto ampiamente, nonostante le polemiche e i numerosi scandali e processi nei quali viene coinvolta.

Riguardo al recente comunicato della IARC, Guadalupe Rodriguez di Salva la Selva – Salviamo la Foresta afferma: “Finalmente un’agenzia ufficiale dell’ONU fa eco alle manifestazioni che vengono organizzate da anni. L’inquinamento ambientale dell’aria, del suolo e dell’acqua, che ci preoccupa particolarmente, è al centro del dibattito sull’uso massiccio degli erbicidi a base di glifosato. Inoltre, la sua presenza nella catena alimentare, nel DNA umano, e il suo potenziale in quanto fattore scatenante del cancro ci porta sempre di più a bandire l’uso di questo erbicida, che si vende annesso alle criticate sementi transgeniche (per esempio soia e mais) resistenti allo stesso e i cui unici benefici sono i fatturati milionari del suo produttore”.

 

*Secondo la RAE, “Cancerogena” è una sostanza o agente che provoca il cancro.

 

Leggi il comunicato dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) 

 

Notizie attuali sull’uso del glifosato:

“Quel pesticida è un probabile cancerogeno”  

In spagnolo: Cordoba (Argentina): riscontrano danno genetico nei figli di Marco Juárez  

Glifosato, l’erbicida più utilizzato in Italia e venduto dalla Monsanto classificato dallo IARC come probabile cancerogeno: il verdetto dell’OMS esteso ad altri quattro pesticidi