UE: fermate l’importazione di legname illegale

Un camion trasporta il legname per l' esportazione illegale L’importazione illegale di legname finanzia la guerra civile in Africa (© Global Witness)
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UE: fermate l’importazione illegale di legname

Le vaste e rigogliose foreste della Repubblica Centrafricana sono in pericolo. La guerra civile fomenta l’abbattimento illegale di alberi e l’esportazione del legname verso l’Europa per il finanziamento delle milizie locali. La UE deve porre fine alle importazioni con il paese centrafricano.

Lettera

CA: Al governo francese e alla Commissione Europea

“Le importazioni illegali di legname dalla Repubblica Centroafricana nella UE finanziano i miliziani armati. La UE deve porre fine a questo mercato.”

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Situata in prossimità del Bacino del Congo, una delle più grandi zone forestali del pianeta, la Repubblica Centrafricana è un paese estremamente povero. Le sue risorse naturali, come ad esempio i diamanti, gli hanno portato soltanto miseria.

Il paese è devastato a causa di una violenta guerra civile. Le coalizioni armate terrorizzano la popolazione. Dal 2013, oltre 5.000 persone sono state uccise e centinaia di migliaia sono state sfollate violentemente.

L’organizzazione Global Witness  ha accusato alcune compagnie europee importatrici di acquistare legname dai gruppi armati centrafricani, contribuendo quindi a finanziarli. Secondo la ONG, i gruppi armati avrebbero guadagnato in questo modo 3,4 milioni di euro, solo nel 2013. Attualmente i miliziani estorcono denaro imponendo posti di blocco, offrendo in cambio la loro “protezione” armata. Quello che fanno, invece, è terrorizzare la popolazione in particolare nella zona forestale nel sud-est del paese.

La politica della UE ha fallito nella lotta contro il legname illegale

La guerra non sembra importare ai commercianti di legname. Grazie ad una telecamera nascosta, Global Witness, ha registrato quanto dice un membro della compagnia francese Tropica –Bois: “Questa è l’Africa. [La Guerra] è talmente una prassi che non ci fa più neanche caso…”

Francia e Germania sono particolarmente implicate nel commercio di legname centrafricano: il 20% delle esportazioni vanno verso la Francia, il 32% verso la Germania. Le compagnie Johann D. Voss e Tropica-Bois respingono le accuse sulla provenienza illegale del legname che commerciano.

L’UE deve impedire l’importazione di legname proveniente dalla Repubblica Centrafricana. Il regolamento contro il commercio di legname illegale a livello nazionale ed europeo deve essere rinforzato.

 

Infor­mazioni

Le foreste della Repubblica Centrafricana sono parte del bacino del Congo, la seconda più grande area di foresta tropicale sul nostro pianeta. Qui vivono i gorilla di pianura e gli elefanti africani della foresta, la cui popolazione è diminuita del 65% in soli 11 anni. I gruppi armati si finanziano anche grazie al bracconaggio e la vendita di avorio. Nel 2013, i miliziani si sono appropriati di 600 kg di avorio del valore di 1,5 milioni di dollari.

Una delle principali fonti di reddito delle milizie è il commercio illegale di legname: l'industria forestale rappresentava già il 40% delle esportazioni del paese prima della guerra civile del 2013. Tre compagnie straniere che commerciano in legname hanno proseguito la loro attività come se nulla fosse, mentre le milizie saccheggiavano, uccidevano e reclutavano bambini soldato. Si tratta della società libanese SEFCA, il gruppo cinese Vicwood e la IFB, società francese. Con un calo delle esportazioni di circa il 6%, i commercianti di legno non hanno realmente sofferto di violenza.

Secondo l'organizzazione non governativa Global Witness, le tre società hanno corrisposto un totale di 1,2 milioni di euro in "tasse illegali" nel 2013 ai posti di blocco stradali stabiliti dai gruppi armati. Avrebbero pagato più di 33.000 euro per scorte armate e 1.770.000 di euro per i vari "servizi di sicurezza", come il controllo di personale, uffici e siti operativi. La SEFCA avrebbe anche finanziato direttamente il governo ribelle consegnando la somma di 380,876 euro.

 

Oggi, le milizie continuano ad estorcere denaro ai posti di blocco, soprattutto al confine con il Camerun, dove transita il legname per l'esportazione. Ai posti di blocco, i veicoli devono corrispondere un diritto di passaggio che oscilla tra 1,50 fino a 4,50 euro. Per un totale di 127,864 euro nel 2014. Anche le armi sono molto economiche: il prezzo del costo di una granata non supera l’euro.

Lettera

CA: Al governo francese e alla Commissione Europea

Egregio Sig. Primo Ministro Manuel Valls,
Gentili Sig.re Ministre, Egregi Sig.ri Ministri,
Egregio Sig. Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker,
Gentili Sig.re Ministre, Egregi Sig.ri Ministri,

L'organizzazione per i diritti umani Global Witness accusa alcune compagnie europee di importazione illegale di legname dalla Repubblica Centrafricana, e di conseguenza di finanziare le milizie locali.

Nel 2013, i ribelli del Seleka avrebbero ricevuto 3,4 milioni di euro dalle aziende del settore del legname. Oggi, le milizie praticano estorsioni ai posti di blocco stradali, con il pretesto di fornire scorte armate. Inoltre, terrorizzano gli abitanti, sono responsabili di stupri e omicidi, in particolare nella zona delle foreste del sud-ovest.

L'Europa è direttamente implicata nel commercio di questo legname macchiato di sangue: l'UE rappresenta il più grande mercato del legno con il 59%, il 32% diretto in Germania ed il 20% in Francia.

L'Unione Europea ha fallito nel contrasto dell'importazione di legno illegale ed ha altresì contribuito a finanziare il conflitto armato nella Repubblica Centrafricana.
Vi chiediamo di prendere misure immediate per fermare le importazioni di legname dalla Repubblica Centrafricana.

Per questo, vi chiedo prendere al più presto le misure adeguate e necessarie per fermare l’importazione di legname dalla Repubblica Centroafricana. Vi chiedo altresì di rafforzare in modo efficace la regolamentazione per contrastare definitivamente l’importazione ed il commercio di legname illegale a livello nazionale ed europeo.

Distinti saluti