Tagliare la foresta per produrre biocombustibili: follia TOTALE.

Una foresta tagliata e bruciata Il biocombustibile con olio di palma è colpevole di deforestazione e incendi (© collage RdR/istockphoto)
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Come ha già fatto l'italiana ENI-Agip anche la francese TOTAL ora punta sull’olio di palma e progetta una "bioraffineria" vicino a Marsiglia per l’aumento nei consumi di gasolio. Il Parlamento Europeo, invece, chiede di eliminare i biocombustibili con olio di palma e altri oli vegetali. Firmate per fermare il progetto di TOTAL.

News e aggior­namenti Lettera

CA: Al CEO di TOTAL Patrick Pouyanné, le autorità francesi e la Commissione Europea

“La compagnia petrolifera TOTAL deve rinunciare alla bioraffineria di oli vegetali. L'olio di palma è una minaccia per le foreste tropicali ed i suoi abitanti.”

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Con un investimento di 275 milioni di euro la TOTAL convertirà nel porto di La Mede, vicino a Marsiglia, una raffineria di petrolio in grave perdita in una raffineria di biocombustibili. Con una produzione annua di mezzo milione di tonnellate di biocarburante idrogenato da olio di palma e oli esausti, la compagnia vuole dare un nuovo impulso ai suoi affari.

Ambientalisti francesi si oppongono a questo progetto. Per la produzione di olio di palma le foreste vengono abbattute e i diritti umani dei loro abitanti violati.

A La Mede TOTAL necessita 650.000 tonnellate di olio vegetale, di cui 100.000 di olio esausto, 100.000 di derivati ​​di olio di palma e 450.000 tonnellate di olio di palma grezzo. Più del doppio del consumo totale di olio di palma in Francia, spiega Mireille Villion della ONG Amis de la Terre.

La TOTAL giustifica la costruzione dell'impianto, in virtù dell’aumentando del consumo di biocombustibili e di gasolio, un progetto di legge francese e la Direttiva sulle Energie Rinnovabili dell'UE.

Ma l'Unione Europea si dirige da tempo in un'altra direzione. Con una schiacciante maggioranza da tutti gli schieramenti, il Parlamento Europeo ha recentemente deciso di porre fine alla produzione di biocombustibili da olio di palma e di altri oli vegetali. Entro il 2020 si dovrà eliminare l'uso di oli vegetali per i biocombustibili, questa la decisione degli eurodeputati.

Il Parlamento europeo, il Consiglio dell'Unione Europea e i paesi membri stanno negoziando una nuova versione della Direttiva sulle Energie Rinnovabili. La base per i negoziati è una proposta della Commissione Europea nel novembre 2016 (testo principale e allegati).

Firmate la petizione. Grazie!

Infor­mazioni

Biocarburanti idrotrattati

Il Biodiesel HVO (acronimo dell’inglese Hydrotrated Vegetable Oil) ha proprietà chimiche che consentono la sua miscelazione ai carburanti senza limiti di incorporazione, a differenza del biodiesel convenzionale. Circa 650.000 tonnellate di oli vegetali o grassi animali saranno necessari per la produzione di 500.000 tonnellate di biodiesel idrotrattato.

Il leader mondiale dei biocarburanti idrotrattati è l’azienda pubblica finlandese Neste (ex Neste Oil), con una produzione annuale di 2,4 milioni di tonnellate (in 4 diversi centri produzione tra Amsterdam, Singapore e Porvoo), seguita da gruppo italiano ENI -Agip (Maghera (Ve) e Gela in Sicilia). Neste ed Eni usano principalmente olio di palma e di altri prodotti derivati dalla stessa industria come l'acido grasso di palma (Palm Oil Fatty Acid Destillate - PFAD) per la produzione di biodiesel HVO.

Altre compagnie petrolifere come la spagnolo CEPSA (100% di proprietà della Dubai Holding) e Repsol, la portoghese GALP, Preem in Svezia e la ConocoPhillips in Irlanda producono nelle loro raffinerie carburanti idrotrattati secondo i dati di professionisti del settore. Stanno applicando il co-trattamento di olio vegetale raffinato con il gasolio, processo chiamato "co-processing" e il risultato è una miscela di diesel / carburante HVO (CO-HVO).

Biocombustibile da oli esausti

Sul suo sito web, Total afferma cha la sua bioraffineria di La Mede "produrrà biodiesel principalmente da oli esausti e da oli vegetali come complemento." La Total, tuttavia, non fornisce dettagli sull'origine di queste grandi quantità di oli usati. Ovviamente, la bioraffineria a La Mede utilizzerà principalmente olio di palma che arriverà al porto di Marsiglia.

Total ha siglato un accordo con Suez Environment per la fornitura di 20.000 tonnellate di oli riciclati all'anno. La raccolta degli oli usati è attualmente di 45.000 tonnellate all'anno in Francia. Il deposito massimo è secondo le stime di 100.000 tonnellate all'anno. Greenea, società francese di consulenza e intermediazione in materia di biocarburanti e residui da materie prime, ha stimato in 50.000 tonnellate la quantità di olio da cucina esausto che può essere raccolta in Francia annualmente. L’azienda, inoltre, riferisce sull’allarmante scarsità di oli esausti o di altri residui idonei per la produzione di biocarburanti nel mercato globale.

Inoltre, secondo Les Amis de la Terre, Total avrà bisogno, almeno inizialmente, di 100.000 tonnellate di derivati ​​da olio di palma per far funzionare l’impianto di La Mede. Tra questi derivati ​​ci sono gli acidi grassi di palma (PFAD) utilizzati anche da Neste. La compagnia petrolifera spiega sulla sua pagina web perché questi acidi grassi di palma (PFAD) devono essere considerati "rifiuti" per la produzione dei suoi biocombustibili da tecnologia avanzata (advanced biofuels). In altre parole, Neste considera "rifiuti" i frutti delle palme non adatti all'alimentazione umana e sostiene che "attualmente più della metà delle materie prime (per la produzione di biocarburanti) sono rifiuti e residui, quali i grassi animali o acidi grassi di palma (PFAD) "

Ci si dovrebbe chiedere, comunque, se sia il caso o meno di considerare gli acidi grassi di palma (PFAD) e prodotti simili come rifiuti. Secondo uno studio, si ottengono circa 3 milioni di tonnellate di PFAD ogni anno che rappresentano il 5% della produzione mondiale di olio di palma. Gli acidi grassi di palma (PFAD) sono una materia prima di alta qualità il cui prezzo raggiunge l'85% dell'olio di palma raffinato. Sono utilizzati per la produzione di mangimi per animali d'allevamento, la produzione di saponi e l'industria chimica.

 

Perché l'industria petrolifera investe nei biocarburanti HVO?

Secondo l’opinione degli analisti di Greenea gli investimenti delle grandi compagnie petrolifere nei biocarburanti HVO dipendono da: i biocarburanti HVO hanno una qualità superiore rispetto alla norma europea EN 14214 relativa al biodiesel. E questa qualità superiore si può ottenere al 100% dalle materie prime più economiche, come l'olio di palma, i PFAD (acidi grassi di palma) o altri residui industriali come l'industria della carne (high FFA animal fat). Inoltre, a differenza del biodiesel convenzionale (esteri metilici degli acidi grassi - FAME) i biocombustibili HVO resistono alle basse temperature: possono essere utilizzati nelle regioni più fredde del globo e in sostituzione del kerosene in aviazione. Per soddisfare gli standard della norma europea, il biodiesel convenzionale deve contenere almeno il 50% di olio vegetale di qualità migliore e più costoso, come quello di colza. L'olio di palma rappresenta per i produttori di biocombustibili HVO un vantaggio finanziario molto competitivo.

L'industria dei biocarburanti soffre per il calo della domanda. Il gruppo spagnolo Abengoa ha evitato il fallimento nel 2016. Altri produttori hanno chiuso alcuni dei loro stabilimenti. Il gruppo francese Avril, il più grande produttore di biocarburanti in Europa, ha chiuso due raffinerie a Cappelle-la-Grande e Venette nel 2013.

Direttiva Europea sulle Energie Rinnovabili

Il Consiglio e il Parlamento europeo e gli Stati membri dell'UE stanno attualmente negoziando il nuovo contenuto della direttiva europea sulle energie rinnovabili, sulla base del progetto di revisione del 30 novembre 2016. Il Parlamento Europeo ha chiesto nel frattempo in una risoluzione adottata il 4 aprile 2017 di rimuovere dalle future direttive i combustibili prodotti a partire da oli vegetali, soprattutto olio di palma.

La Total

Total S.A. è una "supermajor" facente parte dei sei maggiori gruppi produttori di petrolio e gas di tutto il mondo. Secondo i suoi stessi dati e, 882 aziende fanno parte del gruppo. Il gruppo gestisce un totale di 9.154 stazioni di servizio in Europa, 4.217 in Africa, 1.372 in Asia del Sud, 816 in Medio Oriente e 864 nelle Americhe.

 

 

Lettera

CA: Al CEO di TOTAL Patrick Pouyanné, le autorità francesi e la Commissione Europea

Gentili Signore, Egregi Signori Ministri e Deputati
Egregio Sig. Pouyanne,

Vi chiedo di abbandonare il progetto della bioaffineria a La Mede per la produzione di combustibili a base di olio vegetale.

I biocombustibili prodotti a base vegetale - soprattutto da olio di palma - hanno un impatto negativo sul clima, come indicato dallo studio GLOBIOM commissionato dall'Unione Europea.

L’implementazione di piantagioni di palma da olio fomenta la deforestazione tropicale, lo sfollamento forzato di persone dalla loro terra e violazioni dei diritti umani.

Il Parlamento Europeo ha richiesto con una schiacciante maggioranza di fermare la produzione di biocombustibili a base di olio di palma e di altri oli vegetali. Pertanto, l'impiego di olio di palma nella produzione di biocombustibili deve cessare completamente entro il 2020, come sancito dal voto dei parlamentari.

Distinti saluti

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