Ci opponiamo alla manipolazione genetica delle foreste

Fotomontaggio - DNA nella foresta I castagni geneticamente modificati minacciano la natura (© Paul Hartley & mevans / istockphoto.com - Collage RdR)
144.246 firmatari

L'industria dell'ingegneria genetica sta lavorando negli Stati Uniti per rendere accettabile questa tecnologia contestata da molti. Sostengono che l'intervento sul materiale genetico degli alberi può essere un mezzo per salvare le specie e le foreste in pericolo. Questa narrativa è del tutto spregevole e la respingiamo.

Lettera

CA: Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti - Servizio di ispezione sanitaria degli animali e delle piante (USDA APHIS)

“Piantare castagni americani geneticamente modificati comporta un rischio incalcolabile. Ecco perché ci opponiamo.”

Leggi tutta la lettera

All'inizio del secolo scorso, una malattia fungina ridusse il castagno americano a tal punto che ne rimasero solo pochi esemplari negli Stati Uniti occidentali e in Canada.

Per prevenire questo rischio l'industria dell'ingegneria genetica ha manipolato il materiale genetico dei castagni per rendere la specie resistente alla malattia. L'intenzione dei ricercatori è di introdurre alberi cresciuti in laboratorio nelle foreste spontanee il più rapidamente possibile, in modo che i loro semi possano essere dispersi e le piante si propaghino.

Il piano prevede quindi che il castagno americano riconquisti l'habitat in cui un tempo era così diffuso. Questa è la narrativa dei ricercatori che definiscono l'ingegneria genetica come la "salvatrice delle foreste".

Questo progetto, però, è molto pericoloso. L'esperimento sarebbe irreversibile, con conseguenze che nessuno può calcolare. Le foreste sono comunità di vita molto complesse. Non esistono studi a lungo termine su come gli alberi geneticamente modificati interagiscano negli ecosistemi biodiversi con insetti, uccelli e altra fauna selvatica.

La prevista ripresa del castagno americano potrebbe portare alla scomparsa di altre specie.

Inoltre, l'autorizzazione di alberi geneticamente modificati potrebbe costituire un precedente e diventare di uso comune. Non si tratta della lodevole protezione di una specie iconica, ma di un interesse puramente commerciale dell'industria della cellulosa e del pellet. La menzogna dell'ingegneria genetica  come salvatrice delle foreste può avere successo, anche se gran parte della popolazione rifiuta l'intervento del materiale genetico.

Per noi che difendiamo l'ambiente, è chiaro: l'ingegneria genetica non protegge le foreste, ma le mette in pericolo. Riteniamo che il materiale genetico degli alberi non debba essere modificato.

Infor­mazioni

Il castagno americano (Castanea dentata) è stato una delle specie forestali dominanti negli Stati Uniti orientali e in Canada, fino a quando non è stato quasi completamente spazzato via dal cancro del castagno (Cryphonectria parasitica), una malattia fungina introdotta dall'Asia nella prima metà del XX secolo. A differenza dei loro cugini americani, le specie di castagno asiatiche sono immuni alla malattia fungina.

Secondo uno studio, sono 450 le specie introdotte, dagli insetti ai funghi patogeni, che danneggiano gli alberi delle foreste statunitensi. Una minaccia che interessa il 40% delle foreste. Tentare di combatterle tutte con l'ingegneria genetica è impossibile.

Da circa 30 anni, presso il College of Environmental Science and Forestry della State University of New York (SUNY ESF) di Syracuse, vengono condotte ricerche su castagni americani geneticamente modificati. Il Prof. William Powell e il Prof. Chuck Maynard hanno introdotto nel castagno una sequenza del genoma del grano in modo da produrre l'enzima ossalato ossidasi. Questo enzima neutralizza l'acido ossalico del fungo.

La ricerca e lo sviluppo di castagni geneticamente modificati sono stati promossi da aziende come ArborGen, Monsanto (ora Bayer) e Duke Energy. 

Il Dipartimento dell'Agricoltura (USDA) e l'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente (EPA) devono assumersi il compito di garantire la sicurezza di questa specie arborea prima che possa essere piantata nelle foreste. Nessuna delle due istituzioni ha esperienza in questo settore. L'Accademia Nazionale delle Scienze ha lanciato un avvertimento nel 2019, nel rapporto Forest Health and Biotheology. Nel frattempo, l'USDA ha finanziato dei ricercatori per condurre delle valutazioni del rischio sui propri alberi.

Lettera

CA: Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti - Servizio di ispezione sanitaria degli animali e delle piante (USDA APHIS)

Gentili Signore,

Egregi Signori,

Attualmente si sta preparando una richiesta al governo statunitense per piantare castagni americani geneticamente modificati nelle foreste naturali.

Questi scienziati intendono riempire le foreste di alberi geneticamente modificati. Ciò costituirebbe un importante precedente.

Il castagno americano sarebbe la prima specie arborea geneticamente modificata approvata negli Stati Uniti e la prima pianta geneticamente modificata con la capacità di riprodursi consentita in un ecosistema naturale. Le piante geneticamente modificate potrebbero essere approvate in futuro, senza poterne impedire la diffusione incontrollata.

Aziende e ricercatori lavorano da anni per ottenere i permessi per le piantagioni industriali di alberi geneticamente modificati. La schiacciante opposizione pubblica ha contribuito a fermarli. Ora cercano di superare questa diffidenza, usando la menzogna della "riparazione della foresta". I promotori della manipolazione genetica vogliono ripristinare il castagno americano, una specie quasi scomparsa nella prima metà del XX secolo, interferendo con il suo materiale genetico.

Tuttavia, non è possibile "riparare" una foresta con una specie arborea replicata in questo modo.

Non esistono studi a lungo termine sui rischi ecologici e sociali degli alberi di castagno americano geneticamente modificati introdotti nelle foreste spontanee. Le popolazioni indigene, i villaggi, le città, le contee e gli agricoltori che vogliono rimanere liberi da OGM sono a rischio. Questo, violerebbe la sovranità delle popolazioni indigene e minaccerebbe i mezzi di sostentamento degli attuali coltivatori di castagni.

Per tutte queste ragioni, mi unisco ai cittadini e alle organizzazioni che rifiutano questi e tutti gli altri alberi geneticamente modificati. Dobbiamo fermare questo grande e pericoloso esperimento nelle foreste degli Stati Uniti e del mondo.

Cordiali saluti,