Cambogia: Continueremo a difendere i nostri alberi!

Un monaco segnala un tronco e un altro lo cataloga I monaci segnalano e catalogano gli alberi per proteggerli. Foto: Mother Nature (© Mother Nature)
110.114 firmatari

Gli abitanti della valle del fiume Areng ci trasmettono il loro coraggio. Difendono gli alberi e gli animali. Due compagnie cinesi si sono già arrese, però ora una terza vuole costruire una centrale idroelettrica. Per favore, firmate per appoggiare la popolazione che vuole fermare il progetto.

Lettera

CA: Sig. Fan Jixiang, Direttore di Powerchina

“Alla direzione di Powerchina: Non costruite la diga nella valle biodiversa del fiume Areng, nel sud-est della Cambogia.”

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“Noi non ci arrenderemo finchè non fermeremo la diga definitivamente!”. Con decisione si presenta Ven Vorn davanti al Ministero per l'Energia a Phnom Penh. Assieme a cinque rappresentanti indigeni è arrivato alla capitale dalle montagne di Cardamomo per difendere la sua terra, la valle del fiume Areng, dalla distruzione.

Circa 20.000 ettari di foresta verrebbero innondati per la diga. La metà di questa superficie si trova in una riserva naturale protetta. Nell'area si trovano numerosi animali poco comuni come il coccodrillo del Siam, elefanti e la pantera nebulosa. Gli abitanti ancestrali saranno sfollati dalle loro terre, abitate dalle loro famiglie da secoli.

Recentemente, il governo della Cambogia ha dato il permesso alla compagnia Sinohydro Resources di costruire la diga di Cheay-Areng. Sinohydro appartiene a Powerchina, una delle compagnie cinesi più grandi.

Questa decisione è stata presa nonostante la grande opposizione per la distruzione del tesoro naturale. Insieme a monaci e attivisti di Mother Nature, gli abitanti della valle sono riusciti a far abbandonare il progetto da due due compagnie, argomentando il pericolo della distruzione possibile e la scarsa convenienza dei progetti.

Oggi la popolazione della valle del fiume Areng si trova ad affrontare la stessa situazione: da metà marzo hanno bloccato il passaggio verso la valle, per i lavoratori e i macchinari della Sinohydro. I monaci hanno segnalato gli alberi per la loro protezione. Salviamo la Foresta ha aiutato con alcune donazioni e ha riunito già oltre 90.000 firme.

Per favore, firmate ancora la nostra petizione, questa volta è indirizzata a Powerchina.

Infor­mazioni

Ulteriori informazioni in inglese:

Pagina web di Mother Nature della Cambogia

Dati delle specie minacciate nella Lista Rossa: Pesce drago od Arowana, la pantera nebulosa, e il coccodrillo del Siam.

Lettera

CA: Sig. Fan Jixiang, Direttore di Powerchina

Egregio Sig. Fan,

La sua compagnia Sinohydro Resources progetta la costruzione di una diga nel sud-est della Cambogia, nelle montagne di Cardamomo. L'invaso chiuderebbe con una diga il fiume Areng e comporterebbe l'inondazione di 20.000 ettari di foresta. La metà di questa superficie si trova in una riserva naturale nella Foresta di Cardamomo.

Sicuramente Lei conosce l'importanza della valle del fiume Areng, una delle regioni più biodiverse del sud-est asiatico, dimora di molte piante e animali poco comuni come l'elefante asiatico, la pantera nebulosa, il coccodrillo del Siam, il pesce drago e l'anatra della giungla.

Questo comporterebbe anche lo sfollamento dalle loro terre per oltre 1.500 abitanti, che conservano ad oggi i loro usi e costumi tradizionali.

La foresta protetta di Cardamomo non è il contesto adeguato per il suo progetto. Per questo, altre due compagnie cinesi hanno abbandonato l'idea: in febbraio, la China Guodian ha ceduto alla pressione pubblica, poichè il progetto non era conveniente. Agli enormi danni ambientali si sommano i costi elevati e la ridotta produzione energetica di 108 Mw. E nel 2011, la compagnia China Southern Power Grid ha desisitito davanti ai risultati della valutazione ambientale che prevedevano responsabilità per danni impossibili da assumere per qualsiasi azienda che volesse agire in modo responsabile.

Nella pagina web di Powerchina, Lei asserisce che l'armonia tra l'essere umano e la natura costituisce il cuore della sua filosofia aziendale. E che la crescita economica e lo sviluppo umano devono andare di pari passo.

La sua azienda dice di adeguarsi agli standard ambientali e sociali della Banca Mondiale. Però, la diga di Cheay Areng non risponde a questi standard, in quanto distruggerebbe la natura protetta e richiederebbe l'assenso “libero e informato” della popolazione indigena. Questo non è stato espresso.

Per favore, considerate che non solo gli abitanti della Valle del fiume Areng, ma anche quelli della Cambogia e i difensori della natura e dei diritti umani di tutto il mondo si oppongono a questa diga.

Per questo Le chiediamo: Fermi il suo progetto idroelettrico nella valle del fiume Areng e contribuisca a salvare la foresta per i suoi abitanti.

Distinti Saluti