Il fiume Mekong è sinonimo di vita: fermate la diga di Don Sahong

Manifestazioni per proteggere la vita del fiume Mekong (Foto: International Rivers) Protesta contro le dighe nel fiume Mekong (Foto: International Rivers) (© International Rivers (CC BY-NC-SA 2.0))
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Il futuro del fiume Mekong è in pericolo a causa del rapido avanzare del progetto per costruire la diga di Don Sahong. Sono a rischio ricche riserve ittiche della regione e la sicurezza alimentare di milioni di persone. Uniti chiediamo ai primi ministri dei paesi coinvolti di fermare questo disastro imminente.

Lettera

CA: Primi Ministri di Laos, Cambogia, Thailandia e Vietnam

“Fermate la costruzione della diga nel fiume Mekong e proteggete la sua biodiversità”

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Il fiume Mekong è la madre di tutti i fiumi e rappresenta il sostentamento per milioni di persone della regione. Però ora è in pericolo.

Il governo del Laos progetta di costruire una seconda diga nel corso principale del basso Mekong: la diga Don Sahong. Se verrà costruita, la principale via del Mekong - il canale Hou Sahong – rimarrà completamente bloccato mettendo in pericolo la migrazione annuale dei pesci di tutta la regione. Le conseguenze saranno devastanti per la sicurezza alimentare e il sostentamento di molte comunità di Laos, Cambogia,Thailandia e Vietnam.

La vita di questa regione, lungo tutto il Mekong, è legata in modo indissolubile al fiume che determina una forte identità e una ricca storia, così come una fonte inesauribile di ingressi e sicurezza alimentare.

Il luogo nel quale si vuole costruire la diga di Don Sahong è una sezione unica del fiume Mekong, dimora degli ultimi esemplari del delfino Irrawady e delle iconiche cascate Khone Phapheng, vicino a un sito protetto dalla convenzione internazionale delle Acque di Ramsar in Cambogia.

Si attende ora che i quattro governi della regione si riuniscano a gennaio, a conclusione di un processo di consulta regionale di sei mesi, per decidere il futuro del fiume Mekong.

Questo è un momento cruciale per far sentire le nostre voci e richiamare l'attenzione dei leader del Mekong, affinchè non giochino con le vite ed il futuro delle risorse vitali delle persone che dipendono dal Mekong. Per favore, chiedete ai governi di Laos, Cambogia, Thailandia e Vietnam che rinuncino al progetto della diga di Don Sahong e si concentrino su fonti energetiche più sostenibili, per garantire il futuro dei pesci del fiume Mekong e dei suoi abitanti.

Infor­mazioni

Il progetto sembra seguire lo stesso iter distruttivo della diga di Xayaburi, la prima della serie in costruzione nel Laos. L'opera di Xayaburi è iniziata nonostante la mancanza di un accordo tra i quattro paesi del Mekong, senza una consulta sufficiente con le comunità di Laos, Cambogia,Thailandia e Vietnam e senza studi ne' progetti chiari per la diga. Il governo del Laos ha un approccio simile nei confronti della diga di Don Sahong, ignorando da subito le richieste di arrestare il progetto e studiare gli impatti potenziali, così come per la costruzione di altre dighe pianificate lungo il corso principale del Mekong.

La diga di Don Sahong non ha senso. Per produrre al massimo 260 MW di elettricità da esportare in Tailandia o Cambogia, la diga minaccia la riserva ittica e l'equilibrio biologico del fiume Mekong. Allo stesso tempo pregiudicherà la sicurezza alimentare regionale. Inoltre, la scarsa cooperazione regionale e la disuguaglianza dei costi che dovrà assumersi tutta la valle del fiume Mekong minacciano la stabilità politica ed economica della regione. Sarà necessario affrontare questo tipo di progetti in modo più prudente, per garantire il presente ed il futuro di chi dipende dal fiume Mekong. Tra le diverse misure, sono necessari sforzi in senso democratico nel pianificare le questioni energetiche e sviluppare soluzioni alternative che soddisfino le necessità energetiche regionali: le soluzioni devono dare priorità alla salute del fiume Mekong e al futuro delle persone. Nonostante il Laos sarà il paese che prenderà la decisione finale riguardo la costruzione o meno della diga, i quattro governi del Mekong hanno firmato nel 1995 il Trattato del Mekong, impegnandosi a cooperare, proteggere e gestire il fiume in modo sostenibile. Quindi, in ultima analisi tutti i quattro governi devono operare responsabilmente e assicurasi che non si costruisca la diga.

Ulteriori informazioni:

Informazioni sulla diga di Don Sahong

Revisione indipendente dello Studio di Impatto Ambientale della diga di Don Sahong

Informazioni sulle dighe pianificate lungo il corso principale del Mekong

Lettera

CA: Primi Ministri di Laos, Cambogia, Thailandia e Vietnam

Primi Ministri di Laos, Cambogia, Tailandia e Vietnam

Sig. Samdech Akkak Moha Sena Padei Techo Hun Sen,
Primo Ministro del Regno di Cambogia

Sig.Thongsing Thammavong,
Primo Ministro del Laos (Repubblica Democratica Popolare del Laos)

Sig. Nguyen Tan Dung,
Primo Ministro della Repubblica Socialista del Vietnam

Sig. Prayuth Chan-ocha
Primo Ministro del Regno di Tailandia

Loro Eccellenze,

chi firma questa lettera scrive per esprimere preoccupazione riguardo la diga di Don Sahong, nel sud del Laos, e per il futuro e il sostentamento della sicurezza alimentare nella regione del Mekong.

Il fiume Mekong ha un'importanza globale, ospitando una biodiversità unica comparabile solo con il Rio delle Amazzoni. Il Mekong è la dimora dei pesci di acqua dolce più grandi e produttivi del mondo, e rappresenta una risorsa vitale per tutta la regione del Mekong ed è una delle arterie del nostro pianeta. Costruire la diga Don Sahong significherà bloccare il corso principale del Mekong – il canale Hou Sahong – attraverso cui migrano i pesci della regione nell'arco dell'anno. Gli impatti del progetto saranno disastrosi per la riserva ittica e di conseguenza per la sicurezza alimentare e il sostentamento di milioni di persone.

Le misure per mitigare gli effetti del progetto proposte, dalle quali dipende il successo del progetto, non sono state comprovate nella regione e gli esperti regionali hanno espresso timori, poiché non sarebbero né efficaci né sufficienti per mitigare la perdita del canale per la migrazione dei pesci. Il delfino Irrawady, in pericolo critico di estinzione, e un sito protetto dalla convenzione Ramsar in Cambogia, soffriranno anch'essi per gli impatti del progetto. La posta in gioco è troppo alta per non prendere sul serio il destino del Mekong; si tratta di rischiare la vita della natura e il sostentamento di milioni di persone. Ci risulta che le discussioni regionali, attraverso il processo della Consulta Previa per la diga di Don Sahong, si sta concludendo, e per questo chiediamo ai leader del Mekong di agire con urgenza e dare priorità al futuro sostenibile delle risorse vitali del fiume Mekong.

Ci appelliamo ai dirigenti dei quattro paesi del Mekong affinchè proteggano il fiume Mekong e non permettano la costruzione della diga, promuovendo quindi altre soluzioni energetiche più sostenibili.

Distinti saluti