Consegnate le firme di oltre 260 mila persone che chiedono al governo della British Columbia di salvare le foreste con alberi antichissimi

Albero abbattuto nella British Columbia, Canada Cresciuto per secoli, abbattuto in pochi minuti (© TJ Watt - Ancient Forest Alliance)

28 ott 2021

Una petizione di Salviamo la Foresta con le firme di più di 260.000 persone provenienti da quasi tutti i paesi del mondo che chiede al governo della provincia canadese della British Columbia (B.C.) di fermare l'abbattimento di alberi giganti ed antichi e di proteggere le sue foreste temperate è stata consegnata lo scorso 13 ottobre 2021.

La petizione, sostenuta da Sierra Club BC, è stata firmata da cittadini residenti in Europa, Canada, Stati Uniti, Messico, Russia, Indonesia, Filippine, India, Sud Africa, Australia, Nuova Zelanda, Brasile, Argentina, Colombia, Cile, Perù, Ecuador e quasi tutti gli altri paesi del mondo.

Oltre alla petizione, il governo del B.C. ha ricevuto oggi una lettera aperta firmata anche da Salviamo la Foresta, Sierra Club BC e 37 ONG da Asia, Africa, Sud e Nord America, Europa e Australia, poche settimane prima della COP26, la cruciale conferenza sul clima delle Nazioni Unite che inizierà a Glasgow il 31 ottobre 2021.

La lettera chiede al governo provinciale di mantenere la sua promessa e salvaguardare le ultime foreste con alberi giganti ed antichissimi ancora rimaste in B.C., "che sono tra le più a rischio del pianeta".

"La deforestazione e la distruzione ambientale sono una catastrofe globale che sta alimentando la crisi climatica e accelerando la sesta estinzione di massa delle specie. Purtroppo, il governo della B.C. sta ignorando la sua responsabilità globale di proteggere alcune delle ultime foreste di con alberi antichi nell'emisfero occidentale", ha detto il portavoce di Salviamo la Foresta Mathias Rittgerott.

"In molte parti del mondo, in particolare nel sud globale, i popoli indigeni stanno lavorando instancabilmente per proteggere le foreste. Molti difensori delle foreste rischiano la loro vita, e alcuni addirittura la perdono, per questo bene più grande. Nel frattempo, il governo della B.C. si piega per soddisfare gli interessi economici a breve termine di poche aziende. Non possiamo contrastare la crisi climatica e l'estinzione di massa senza proteggere le foreste del mondo. La B.C. deve fare la sua parte - o falliremo tutti", ha aggiunto Rittgerott.

"La devastazione degli ecosistemi forestali rimasti nel mondo, indipendentemente dalla loro ubicazione, è una pandemia globale che richiede un'azione globale localizzata e coordinata tra le nazioni", ha detto il dottor Martins Egot, direttore esecutivo di Development Concern in Nigeria.

La mappatura e l'analisi di scienziati indipendenti della B.C. mostrano che dopo decenni di taglio industriale solo una piccola frazione di foreste con alberi antichi e giganti e valori ecologici, culturali e di carbonio irrecuperabili è ancora superstite nella B.C. e auna porzione anche minore è protetta dal rischio di deforestazione.

Il governo della B.C. ha condiviso il rapporto del suo comitato tecnico per la salvaguardia delle foreste - Old-Growth Panel - e il premier John Horgan si è impegnato ad attuare tutte le raccomandazioni del comitato nell'autunno del 2020. Il comitato ha chiesto alla provincia di lavorare con i governi indigeni per trasformare la gestione delle foreste entro tre anni, includendo un'azione immediata per proteggere le foreste a rischio e uno spostamento di paradigma passando da un'attenzione al valore come merce di scambio del legname alla salvaguardia della biodiversità di tutte le foreste della B.C.

Un anno dopo, la maggior parte delle foreste a rischio in B.C. rimane accessibile al taglio e nonostante le ripetute osservazioni del governo provinciale in un annuncio di fine estate, le comunità locali, preoccupate, stanno ancora aspettando una protezione provvisoria per tutti gli alberi antichi in pericolo. Nel frattempo, la violenza della polizia e gli arresti sono continuati nel sud dell'isola di Vancouver, dove gli arresti dei difensori della foresta hanno superato i 1.100 casi, rendendolo il più grande atto di disobbedienza civile del Canada.

"Ci sono pochi posti al mondo che potrebbero fare così tanto per salvare le foreste con alberi antichi, sostenere i diritti dei popoli indigeni, salvare la biodiversità e rallentare la crisi climatica, tutto allo stesso tempo. Le petizioni e le lettere internazionali sono un potente promemoria del fatto che il mondo sta guardando l'emergenza che colpisce le foreste della B.C., ha detto Jens Wieting, Senior Forest and Climate Campaigner di Sierra Club BC. "Le ultime settimane prima della conferenza delle Nazioni Unite sul clima a Glasgow sono un momento cruciale per il governo della B.C. per cambiare rotta, mostrare la sua leadership ed ispirare altre parti del mondo a fare lo stesso".

Attendiamo di vedere cosa accadrà durante la COP26, dunque.