Sentenza: il Treno Maya viola i Diritti della Natura e i diritti bioculturali del Popolo Maya

Uno striscione " No al Tren Maya" Messico: una manifestazione contro il megaprogetto Treno Maya (© Desinformémonos)

27 lug 2023

Il Tribunale Internazionale per i Diritti della Natura ha concluso che il Messico ha commesso ecocidio ed etnocidio con il progetto del Treno Maya, violando i Diritti della Natura e i diritti bioculturali del Popolo Maya.

Il progetto del Treno Maya è uno dei mega-progetti (1.500 chilometri di ferrovia) del presidente messicano Andrés Manuel López Obrador lanciato nel 2018, che interessa il sud-est messsicano e attraversa gli stati di Chiapas, Tabasco, Campeche, Yucatán e Quintana Roo, l’area dove si concentra parte del turismo balneare internazionale, oltre a sistemi biodiversi e ad una Riserva della Biosfera. Si tratta di un progetto che suscita notevoli preoccupazioni riguardo agli impatti sui diritti umani delle popolazioni indigene e sull'ambiente.  

Dagli inizi della sua costruzione, le proteste e denunce delle comunità indigene colpite, degli ambientalisti e scienziati per i devastanti impatti del progetto sono state una costante. Salviamo la Foresta segue il caso dal 2018, quando alcune comunità locali ci hanno segnalato il caso chiedendo di lanciare una petizione per denunciare i danni che questo progetto arrecherebbe alla foresta Maya. Ad oggi abbiamo raccolto oltre 280.000 firme, ed è ancora possibile unirsi a questa petizione. Oltre alla foresta e ai suoi abitanti, anche il bioma dei cenotes è in pericolo. I cenotes oltre ad essere pozzi sotterranei di acqua dolce hanno anche una valenza sacra per le popolazioni indigene.  

Vista le vulnerabilità dei sistemi naturali che il progetto del Treno Maya minaccia, oltre alla violazione dei diritti umani delle popolazioni indigene, le proteste ed appelli in difesa dell’ambiente hanno stimolato l’interesse anche del Tribunale Internazionale per i Diritti della Natura.

 

Il caso del Treno Maya arriva al Tribunale Internazionale per i Diritti della Natura

Istituito nel gennaio 2014, il Tribunale Internazionale per i Diritti della Naturaè un'istituzione formata da cittadini per indagare sulle violazioni dei diritti della natura. Anche se le sue decisioni non sono vincolanti, si sta lavorando affinchè le sue pronunce abbiano un impatto sui territori coinvolti. Dalla sua creazione ha tenuto cinque sessioni in Perù, Lima, Francia, Germania e Scozia.

Il tribunale ha deciso di occuparsi del caso del Treno Maya dopo che l'Assemblea del territorio Maya dello Yucatan, insieme al Consiglio Civile Messicano per la Silvicoltura Sostenibile, hanno richiesto il suo intervento il 5 giugno 2022. Dopo aver effettuato una visita in loco a marzo 2023, ha concluso che il Messico ha commesso ecocidio ed etnocidio con il progetto del Treno Maya, violando i Diritti della Natura e i diritti bioculturali del Popolo Maya.

Inoltre, ha riconosciuto la violazione dei diritti della Madre Terra, compreso il diritto alla vita, all'esistenza e alla rigenerazione senza alterazioni umane, il diritto all'acqua, alla salute e alla vita libera da inquinamento.

Il Tribunale ha richiesto misure di riparazione, compreso una verifica (i.e., audit) del progetto e il risarcimento dei sistemi naturali e sociali colpiti. Ha inoltre sottolineato la necessità di riforme costituzionali per riconoscere la natura come soggetto di diritti e i popoli indigeni come soggetti di diritto pubblico.

Durante le udienze, integranti delle comunità indigene hanno denunciato che la consultazione effettuata per avviare il progetto è "falsa" e che sono state violate leggi ambientali essenziali, inclusa la mancanza di uno studio di Impatto Ambientale da sottoporre alle comunità indigene della zona fin dall'inizio (come previsto dalla Convenzione delle popolazioni Tribali ed Indigene numero 169 del 1989 dell’ Organizzazione Internazionale del Lavoro) .

La pronuncia del tribunale è stata accolta con favore dai membri dell'Assemblea dei Difensori Maya, così come riporta il quotidiano messicano online Aristegui Noticias il 26 luglio 2023. Russell Pebá Ocampo, membro dell'Assemblea dei Difensori Maya ha affermato: "Questo progetto non è solo un treno e tanto meno è Maya. Per noi questo megaprogetto è un treno militare." Questa dichiarazione si riferisce al fatto che il Presidente ha dato l’incarico alla Guardia Nacional, ovvero il contingente militare nazionale, l’incarico di realizzare il progetto che ha dichiarato di interesse nazionale, come abbiamo già riportato.

Allo stesso tempo, Pedro Regalado Uc Be, rappresentante dell'Assemblea dei Difensori Maya, ha accolto con favore la sentenza del Tribunale Internazionale per i Diritti della Natura: "Oggi sentiamo una piccola luce nei nostri cuori, una luce di speranza con questa sentenza."

Le dichiarazioni di entrambi i membri dell'Assemblea dei Difensori Maya riflettono le preoccupazioni e lespetranze di molte organizzazioni e persone di tutto il mondo riguardo alla preservazione dei diritti umani, dei diritti delle comunità indigene e della natura stessa, in contrasto con i progetti che devastano la natura, come il Treno Maya.


  1. cenotes è in pericolo

    Il 7 maggio 2023, l’agenzia di stampa Reuters ha corroborato le denunce degli ambientalisti e dei difensori dell'ambiente riguardo alla distruzione del cenote Dama Blanca per i lavori della Sezione 5 (delle 7 totali) del Treno Maya, nello Stato di Quintana Roo. La Reuters ha fornito prove video della situazione, aggiungendo peso alle preoccupazioni degli attivisti riguardo all'impatto del progetto sulle risorse naturali.

     

  2. Tribunale Internazionale per i Diritti della Natura

    Il Tribunale Internazionale per i Diritti della Natura è un'istituzione internazionale indipendente creata dall'Alleanza Globale per i Diritti della Natura nel gennaio 2014. Composto da cittadini, il tribunale ha il compito di investigare e valutare le violazioni dei diritti della natura, inclusi crimini contro l'ambiente e gli ecosistemi. Pur non avendo potere vincolante, le sue decisioni mirano a evidenziare tali violazioni e a sensibilizzare il pubblico, incoraggiando governi e istituzioni a prendere misure correttive. Basandosi sulla Dichiarazione Universale dei Diritti della Madre Terra, il tribunale riconosce la natura come soggetto di diritti e si impegna a proteggere i diritti bioculturali delle comunità indigene. Le udienze si tengono a livello nazionale e internazionale e coinvolgono esperti e rappresentanti delle comunità interessate. L'obiettivo principale è promuovere la protezione dell'ambiente e la responsabilità delle azioni umane nei confronti della Terra e del suo ecosistema.