Il Parlamento Europeo vota a favore dell'eliminazione dell'olio di palma dai biocarburanti

Olio di palma, biocarburante della UE © Globalfilm + Composer/Fotolia - Montage: Rettet den Regenwald

29 gen 2018

Attualmente, quasi la metà dei biocarburanti usati in Europa sono a base di olio di palma. Il Parlamento Europeo ha votato per eliminare l'olio di palma dai biocarburanti. Ora, il Consiglio dei Ministri deve agire ed eliminare l'olio di palma anche dalla direttiva sulle energie rinnovabili.

Il Parlamento Europeo ha votato per emendare la Direttiva sulle Energie Rinnovabili della UE. I deputati hanno votato a favore dell'eliminazione dell'olio di palma per la produzione di biodiesel e dei biocarburanti idro trattati. Si augurano che l'olio di palma venga eliminato dalla produzione di biocarburanti entro il 2021.

Secondo il parere di Salviamo la Foresta, è un passo che era necessario fare da molto tempo. Attualmente, quasi la metà dei biocarburanti miscelati con i combustibili fossili convenzionali nel 7% della produzione totale, sono a base di olio di palma. Per fare spazio e far crescere le palme da cui viene estratto questo olio vegetale, è necessario prima tagliare ampie aree di foreste tropicali.

Inoltre, i deputati europei hanno votato per mantenere al 7% la soglia limite per l'impiego di biocarburanti prodotti da alimenti come mais, frumento, barbabietola da zucchero, semi di colza e soia.

Per Salviamo la Foresta, questa decisione è insufficiente. Non è solo irresponsabile usare prodotti alimentari da bruciare nei motori delle automobili, ma è nocivo anche per il clima. I biocarburanti producono emissioni ancora più dannose per il clima rispetto ai combustibili fossili. La UE deve quindi ridurre il suo obiettivo a zero e promuovere misure per ridurre drasticamente il traffico automobilistico e dei camion.

Cosa succede da adesso in poi?

Ora, il Parlamento e il Consiglio dei Ministri - dei 28 Stati membri della UE - devono concordare la versione finale della direttiva sulle energie rinnovabili che sarà in vigore tra il 2020 e il 2030. Il Consiglio dei Ministri ha già deciso a dicembre del 2017 sulle modifiche da apportare al testo. Nei prossimi mesi, il Parlamento e il Consiglio avvieranno nuove negoziazioni per stabilire una direzione comune.