Vittoria giudiziaria contro il progetto di Montagne d'Or

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27 feb 2019

Comunicato stampa del Collectif Or de question in seguito alla abrogazione, da parte del Tribunale Amministrativo della Guyana, del decreto del 13 dicembre 2017 di autorizzazione per l’estrazione aurifera nella zona alluvionale "Boeuf mort" della concessione della compagnia Montagne d’Or .

Cayenne, 12/02 / 2019

Oltre di un anno è trascorso dopo la presentazione del ricorso contro l'autorizzazione per l’estrazione mineraria della concessione della società Montagne d'Or. Ora il giudice amministrativo si è pronunciato a favore dell'associazione  Maïouri Nature Guyane, socia del Collectif Or de question contro l'autorizzazione allo sfruttamento del giacimento aurifero nella zona alluvionale "Boeuf  mort" parte della concessione della compagnia Montagne d'Or. Il collettivo accoglie con entusiasmo questa prima vittoria nell’attività di opposizione contro il progetto Montagne d'Or e l'estrattivismo minerario in Guyana.

Per la cronaca, l'appello è stato presentato contro il decreto del 13 dicembre 2017 con il quale il prefetto della Guyana aveva autorizzato la compagnia Montagne d'Or a dare avvio alle operazioni di estrazione mineraria sulla concessione della compagnia mineraria, nonostante fossero stati sollevati molti motivi per la cancellazione.

Tra questi motivi, il giudice che ha fatto cadere il decreto, ha appellato  argomentato che la compagnia mineraria aveva violato le disposizioni del Codice ambientale relative allo studio di impatto ambientale.

 Inoltre, il Collectif Or de question aveva continuato ad allertare rispetto al fatto che lo studio di impatto del progetto sulla zona alluvionale "Boeuf mort"  includeva solo una valutazione degli impatti dell'attività mineraria pianificati sul sito. La società non ha ritenuto utile includere gli impatti relativi al mega-progetto di miniera a cielo aperto che, secondo le parole del Presidente della Repubblica, è stato presentato ai Deputati d'oltremare il 1 ° febbraio scorso ed è stato definito ambientalmente "non conforme". Contrariamente a quanto ha sempre sostenuto Mountain d'Or, ovvero che gli oppositori stavano confondendo i due progetti integrandoli impropriamente, la corte ha confermato che questi progetti, situati in prossimità l'uno dell'altro, erano in realtà da considerarsi un unico progetto minerario.

Questa pratica illegale comunemente conosciuta usando la metafora di progetto "insaccato" è una violazione dell'obbligo europeo di fornire tutti gli impatti delle attività sul sito. Come sostenuto dagli oppositori, il giudice ha quindi affermato che "la mancata presa in considerazione del progetto industriale minerario da parte dello studio di impatto ambientale, è risultata in una descrizione parziale del progetto che non ha consentito all’autorità ambientale  e al prefetto della Guyana di ottenere una visione precisa e coerente della posta in gioco e degli effetti del progetto nel suo insieme. "

D'altra parte, il giudice ha riconosciuto la violazione della legge dell'Unione Europea che obbliga lo stato ad assicurare l'autonomia dell'autorità indipendente per garantire di esprimere un parere obiettivo su tali questioni. Denunciamo la doppia facciata dimostrata dalla Direzione dell'Ambiente e dello sviluppo abitativo (DEAL) in questo caso, sia del giudice che del partito. Mentre la richiesta di avviamento dei lavori era gestita dal suo dipartimento "rischio, energia, estrazione e rifiuti", il ruolo di autorità ambientale era stato delegato al vice direttore di DEAL, dalla Prefettura della Guyana. Il giudice ha accettato questo argomento e gli oppositori sono soddisfatti di vedere che i diritti all'informazione e alla partecipazione pubblica sono stati rispettati dallo Stato.

La compagnia Montagne d'Or ha cercato di minimizzare l'impatto della sua attività, le cui conseguenze sociali, economiche ed ambientali sono di fatto gravi ed è necessario pertanto che i cittadini della Guyana debbano essere adeguatamente informati. Il Collectif Or de question accoglie pertanto questa decisione con soddisfazione e continuerà il suo lavoro vigilando, informando e sensibilizzando sul tema.

Si tratta di una prima vittoria. In attesa di una massiccia opposizione della società civile della Guyana al progetto di miniera industriale della compagnia Montagne d'Or.

 Il collectif Or de question chiede che il progetto venga definitivamente abbandonato, per consentire lo sviluppo di progetti alternativi rispettosi della natura, del territorio e dei suoi abitanti. Puoi trovare il testo (in francese) della decisione del giudice facendo clic qui 

Salviamo la Foresta continua a raccogliere firme per la petizione per salvare le foreste della Guayana e appogiare il Collectif Or de question "Presidente Macron: NO alla miniera d'oro nella Guyana francese". Per aderire alla petizione potete seguire questo link.