Pepsi abusa della foresta: usa 450.000 tonnellate di olio di palma

© Jay Ullal, Pepsico, Montage: Rettet den Regenwald
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In tutto il mondo, la Pepsi usa notevoli quantità di olio di palma per produrre patatine e altri snack. Per questo taglia le foreste. Esigiamo alla Pepsi di non distruggere le foreste.

Lettera

CA: Direttrice Esecutiva di PepsiCo Indra Nooyi

“La PepsiCo si astenga dall'utilizzare qualsiasi tipo di olio di palma.”

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La PepsiCo con i suoi 65 miliardi di dollari di guadagni, è al secondo posto tra le aziende produttrici di bibite e snack confezionati del mondo.

L'organizzazione statunitense Rainforest Action Network sta facendo pressione sulla compagnia affinchè cambi la sua politica di rifornimento di olio di palma, così come hanno fatto altre aziende.

Salviamo la Foresta va oltre la richiesta di impiego di olio di palma “sostenibile”, dato che non crediamo sia possibile produrre olio di palma in modo sostenibile. Chiediamo quindi che si astengano dall'utilizzare qualsiasi tipo di olio di palma.

Infor­mazioni

L'olio di palma è una materia prima associata alla distruzione delle foreste tropicali. Dal punto di vista della salute è nocivo poichè contiene acidi grassi e saturi il cui consumo è sconsigliato da molti. Per questa ragione, le aziende tendono a “camuffare” nei loro prodotti l'olio di palma contenuto. Nella lista degli ingredienti dichiarano che contengono “oli e/o grassi vegetali”, senza specificare quali siano.

L'olio di palma è l'olio vegetale più economico sul mercato mondiale. Grazie alle sue componenti chimiche, si può utilizzare in una vasta gamma di prodotti e per diverse applicazioni. Fino a 20 anni fa, nessuno in Europa mangiava prodotti contenenti olio di palma. Prima si usavano oli e grassi vegetali – oliva, girasole, mais – e animali – burro, strutto – che sono certamente di qualità migliore e più costosi. L'olio di palma è un ingrediente economico dell'industria per la produzione di prodotti industriali.

Tuttavia oggi, in Italia o in Europa, non si utilizza l'olio di palma confezionato per uso domestico e non si può acquistare in bottiglia nei supermercati locali. L'olio di palma si usa nei prodotti a marchio Frito Lay's, negli snack come patatine in sacchetto, tortilla chips, etc., anche il marchio Quaker che vende cereali per la colazione, biscotti e barrette di cereali, definite comunemente come “energetiche”. I marchi Lay's e Quarker sono presenti in oltre 40 paesi (soprattutto nell'America del Nord e America Latina). In Italia Lay's è presente sul mercato da maggio di quest'anno ed è distribuita da Ferrero, la più grande azienda alimentare italiana.

PepsiCo non possiede piantagioni di olio di palma proprie, nemmeno mulini per la spremitura. La compagnia compra l'olio sul mercato mondiale, dai grandi produttori e commercianti di olio di palma: dalla multinazionale Wilmar, con sede a Singapore, che possiede il 45% del mercato mondiale di palma, dalla statunitense Cargill, che conta con il 10% del mercato mondiale di palma, dalla compagnia in parte danese e in parte svedese, Aarhuskarlshamn AAK e dalla messicana Oleofinos.

Praticamente tutte le piantagioni delle compagnie citate si sono stabilite in seguito al taglio delle foreste tropicali di Indonesia, Malesia e Messico negli ultimi 20 anni. Da un ettaro di una piantagione di palma si ottengono 3,5 kg di olio di palma all'anno. Ovvero, facendo una stima, possiamo dire che Pepsi occupa per il suo consumo annuale di 457.200 tonnellate di olio di palma circa 130.000 ettari di piantagioni di palma, superfici che fino a pochi anni fa erano coperte da foreste tropicali, erano l'habitat di migliaia di specie di piante ed animali e il sostentamento della vita di contadini e comunità indigene. 130.000 ha (1.300 km2) equivalgono, circa, alla superficie di Roma (1.285 km2).

La Wilmar, la maggiore produttrice e distributrice di olio di palma a livello globale, ha annunciato recentemente che non taglierà più le foreste per ampliare le sue piantagioni (attualmente cira 240.000 ha). Però le promesse sono una cortina di fumo, dicono gli ambientalisti in Indonesia, dove si trovano la maggior parte di piantagioni del gruppo.

Un altro aspetto interessante e preoccupante è il tema degli ingredienti utilizzati da Lay's, le ragioni legate alla salute, come dicevamo all'inizio. Questo tipo di prodotti creano dipendenza nei consumatori e mettono in pericolo la loro salute per l'alto contenuto di grassi, zuccheri e altre sostanze presenti nei prodotti.

Nuovo Regolamento Europeo

Il regolamento (UE) n° 1169/2011 dell'Unione Europea (del 25 ottobre 2011) sull'informazione alimentare, è entrato in vigore il 13 dicembre 2014. A partire da questa data, le aziende devono indicare in modo esplicito tutti gli oli e grassi utilizzati nei loro prodotti.

Olio di Palma Sostenibile?

I marchi di certificazione verde, come quello della Tavola Rotonda dell'Olio di Palma Sostenibile (RSPO, acronimo in inglese) non riescono a migliorare il devastante impatto ambientale e sociale dell'industria dell'olio di palma. Il marchio industriale RSPO non esclude affatto il taglio della foresta per la sua certificazione. Solo le “Aree ad Alto Valore di Conservazione” (in inglese HCVA) devono essere escluse dal taglio perchè le piantagioni di palma da olio siano certificate. Però, chi decide qual'è un'area ad alto valore di conservazione? Le ONG finanziate dai governi e al servizio dell'industria della palma e i loro clienti, come il Fondo Mondiale per La Natura WWF.

Lettera

CA: Direttrice Esecutiva di PepsiCo Indra Nooyi

Gentile Sig.ra Direttrice Esecutiva di PepsiCo Indra Nooyi:

Da dove viene l'olio di palma che la sua azienda usa per fabbricare i suoi prodotti?

Altre aziende si sono impegnate a non comprare olio di palma la cui produzione è vincolata al taglio delle foreste e alla violazione dei diritti umani. La PepsiCo non si è impegnata in tal senso, perchè?

Le chiedo di prestare attenzione alla pressione dei consumatori di tutto il mondo e che quindi si astenga definitivamente dall'utilizzare l'olio di palma.

Grazie per l'attenzione.

Distinti Saluti