Nella foresta degli oranghi di Tapanuli
Due villaggi indigeni hanno ottenuto il riconoscimento dei loro diritti forestali nella foresta degli orangutan di Tapanuli e sulle rive del lago Toba a Sumatra. Ora proteggono la foresta pluviale e rimboschiscono le aree degradate.
Panoramica del progetto
Tema(i)Habitat
Obiettivo/i Tutela di una foresta indigena intatta / Rinaturalizzazione delle vecchie piantagioni di eucalipto
Attività Protezione, rimboschimento e gestione delle foreste / Rafforzamento delle comunità indigene
Gli indigeni sono i migliori custodi della foresta pluviale. Due comunità del nord di Sumatra obliterano questa realtà ancora una volta. Con il sostegno di Salviamo la Foresta e del suo partner AMAN Tano Batak (l’Alleanza degli indigeni del territorio batak), hanno ottenuto diritti forestali e ora lavorano per proteggere o far rivivere la loro foresta.
I due villaggi non potrebbero essere più diversi. Il primo, chiamato Dolok Nauli, si trova nella foresta di Batang Toru, dove vivono i gravemente minacciati oranghi di Tapanuli, mentre il secondo, Simenakhenak, si trova sull’ex concessione del produttore di cellulosa e viscosa Toba Pulp Lestari, sulle rive del lago Toba.
L’orango di Tapanuli nella foresta di Batang Toru
Con il suo pelame ispido, l’orango del distretto di Tapanuli si distingue già nell’aspetto dai suoi cugini di Sumatra e del Borneo. Solo nel novembre 2017 gli scienziati hanno scoperto che il «Pongo tapanuliensis» è una specie a sé stante. Gli ultimi oranghi di Tapanuli, la cui popolazione è stimata in circa 800 individui, vivono esclusivamente nella foresta di Batang Toru, a sud del lago Toba.
Il Pongo tapanuliensis è la specie di orango più rara e a rischio di estinzione.
Le foreste paludose, nebbiose, pluviali e montane del massiccio di Batang Toru offrono un habitat ideale ai grandi primati. Tuttavia sono minacciate da una centrale elettrica in costruzione sul tratto meridionale del fiume che attraversa la foresta, il cui bacino artificiale previsto frammenterà l’habitat degli oranghi di Tapanuli.
La nostra petizione «I rari Oranghi di Tapanuli minacciati da una diga» ha contribuito a ritardare la costruzione della diga. Ma non è l’unico pericolo per la foresta di Batang Toru. A sud si trova la miniera d’oro di Martabe e, a nord, il governo indonesiano vuole creare vaste piantagioni agricole (Food Estates). La protezione dell’orango passa per la salvaguardia della sua foresta tropicale, e ciò è possibile solo insieme alle popolazioni indigene e alla garanzia dei loro diritti forestali.
Tutela della foresta indigena intatta a Dolok Nauli
Gli Aek Godang Tornauli sono una delle poche comunità di diritto indigeno ufficialmente riconosciute dall’Indonesia. Sauvons la forêt e AMAN Tano Batak li hanno aiutati a ottenere il riconoscimento dei loro diritti forestali (Hutan Adat) su un territorio di 500 ettari. Ciò significa che ora sono loro i proprietari della foresta, e non più lo Stato indonesiano.
Si tratta di un grande successo e del primo passo verso la tutela di questo ecosistema forestale intatto, che sarà garantita grazie alle conoscenze ecologiche tradizionali delle popolazioni indigene.
Obiettivi
- Conservare la foresta di Batang Toru grazie ai diritti forestali (Hutan Adat), a beneficio della popolazione e degli oranghi di Tapanuli
- Diventare un modello per altri villaggi indigeni
Attività
- Delimitazione delle aree di protezione e di utilizzo
- Rafforzamento dei saperi ecologici indigeni
- Formazioni sulla biodiversità, sugli oranghi e sull’uso dei prodotti forestali
- Sviluppo dell’ecoturismo
- Rimboschimento di una foresta distrutta da un produttore di cellulosa a Simenakhenak
Rimboschimento di una foresta distrutta da un produttore di cellulosa a Simenakhenak
Il villaggio di Simenakhenak, sulle rive del lago Toba, si trova in una situazione molto diversa. I suoi abitanti, del popolo Toba-Batak, hanno dovuto lottare per molti anni per ottenere diritti forestali (Hutan Adat) su 252 ettari. La foresta indigena, un tempo fitta e bella, è stata in parte distrutta e sostituita dalle piantagioni di eucalipto del produttore di cellulosa Toba Pulp Lestari.
L’azienda si è appropriata delle terre di numerose comunità, ha distrutto vaste aree forestali e ha inquinato aria, acqua e suoli. Toba Pulp Lestari è collegata alla società di pasta di legno Asia Pacific Resources International Limited (APRIL), che fa parte della holding Royal Golden Eagle (RGE). Con la nostra petizione «Basta fare affari con l'industria della celleulosa del gruppo APRIL!» ci rivolgiamo a banche, investitori e partner commerciali, perché sono corresponsabili della distruzione delle foreste tropicali di Sumatra.
Oggi gli abitanti del villaggio stanno rimboschendo il loro territorio per creare una «Tombak Raja». Questa «foresta reale» dovrà fornire alla popolazione acqua pulita, frutta, miele, prodotti forestali e resina (per produrre l’incenso di benzoino di Sumatra – Styrax benzoin). Diventerà così una fonte di reddito importante per la comunità.
Obiettivo
- Creare una nuova foresta coniugando ecologia ed economia, affinché il villaggio ritrovi la propria prosperità, a beneficio delle generazioni future
Attività
- Allestimento di un vivaio
- Messa a dimora di giovani alberi tropicali di specie locali
- Delimitazione delle aree di conservazione e di utilizzo
- Ripristino delle zone degradate
- Formazioni sulla biodiversità e sulla gestione forestale
- Creare reddito attraverso la coltivazione del caffè
«Chi disturba gli oranghi di Tapanuli andrà incontro alla sventura», dicono gli abitanti di Batang Toru.
Studi condotti in tutto il mondo mostrano che le foreste tropicali sono particolarmente ben protette là dove le popolazioni indigene vivono in armonia con la natura e la gestiscono con saggezza. Gli indigeni Aek Godang Tornauli, del villaggio di Dolok Nauli a nord della foresta di Batang Toru, ne forniscono una nuova prova.
Con le vostre donazioni possiamo continuare a preservare questa foresta e i suoi abitanti.